REPUBBLICA (F.FERRAZZA) - Adriano vorrebbe una maglia da titolare contro l´Inter. Ma sembra davvero difficile che Ranieri possa accontentarlo. Sarebbe per il brasiliano il ritorno a San Siro, quello che tanto ha sognato e, allo stesso tempo, temuto. «Chissà se sarò emozionato e chissà come verrò accolto», si chiedeva con un enorme sorriso l´Imperatore a Brunico. Tanto tempo è passato dall´ultima volta, 530 giorni, per la precisione e un po´ le gambe gli tremeranno nel tornare in quello che è stato lo scenario del suo ultimo fallimento italiano.
Adriano lavora per una maglia in Supercoppa - che sia dal primo minuto o in corsa - mentre Ranieri decide, spalleggiato dalla società, di dividere in due il gruppo: la mattina si allenano titolari e riserve, nel pomeriggio gli indesiderati con le valigie pronte (Doni e company). «Per rendere migliori e non affollati gli allenamenti», è la spiegazione ufficiale, per una scelta che ricorda molto i metodi utilizzati sempre a Trigoria da Capello. La decisione è comunque stata presa malissimo dagli epurati.
Rosella Sensi, invece, nel secondo anniversario della morte di papà Franco, alza la voce, ribadendo il suo ruolo, seppur pro tempore, in società. «Per la Roma rispondo come sempre in prima persona, la nostra sarà una squadra vincente in campo e fuori. Del resto è la politica che mio padre ha saputo trasmettere a tutti noi: nel lavoro non si sono mezzi termini, chi non contribuisce alla causa, si esclude da solo».
Tutto questo quando il Fondo Clessidra, interessato all´acquisto della Roma, ci tiene a precisare: «Non abbiamo preso in considerazione Angelini. Stiamo esaminando il dossier Roma come tanti altri, ma ora dobbiamo solamente aspettare». Una dichiarazione stizzita, con l´imprenditore romano che sembra svanito nel nulla.
