A Ranieri non manca Mou «Rafa? Una grande persona ma proveremo a batterlo»

21/08/2010 alle 12:56.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Ancora tu (ma non dovevamo vederci più?). La 25ª replica di Inter-Roma nelle ultime sei stagioni vale una Supercoppa italiana, l’inizio dell’avventura di Benitez sulla panchina nerazzurra, la seconda vita italiana di Adriano, l’esodo di 20 mila romanisti a San Siro e una citazione battistiana.

Claudio Ranieri ha potuto lavorare con la squadra fin dal primo giorno di ritiro. L’anno scorso aveva dovuto prenderla in corsa, orfana di Luciano Spalletti dopo le due sconfitte consecutive in campionato e le dimissioni dell’allenatore, poi riciclatosi allo Zenit San Pietroburgo.

Un vantaggio, non c’è dubbio, anche se l’aria intorno alla Roma non sembra quella «miracolosa» della scorsa stagione. La società è in vendita, ma non ci sono ancora compratori. Il businessman cinese Kenny Huang ieri si è ritirato dalla corsa al Liverpool e chissà se il suo nome tornerà in auge sotto il Cupolone. Nell’attesa la precarietà può stimolare pericolose competizioni interne tra dirigenti in odore di precarietà. Il mercato resta sempre quello del totale autofinanziamento: non possono arrivare costosi campioni, ma è un problema anche far firmare lo svincolato Gobbi, che infatti si è accasato al Parma dopo lunga attesa. Non a caso Rosella Sensi ieri è andata a Trigoria a rassicurare tutti e a chiedere di remare nella stessa direzione.

 

Come sentirsi, allora, nei panni di Ranieri? Vittima predestinata della solita e famelica Inter? O artefice di un nuovo possibile miracolo dopo i 24 risultati utili consecutivi del campionato scorso? Probabilmente una via di mezzo: «L’Inter resta la favorita, ma è una partita secca e ce la giochiamo, con forza e orgoglio, davanti ai nostri tifosi».

Non ritroverà Mourinho, ma saluterà volentieri Rafa Benitez: «Un grande allenatore e una grande persona. Ci siamo incrociati in Spagna. Io ero al Valencia e lui era il tecnico emergente dell’Extremadura».

Baci e abbracci, almeno mediatici, tra Sneijder e . Ha cominciato l’interista, in un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale ha ammesso che, anche in Olanda, ogni volta che si dice Roma si pensa a , il suo simbolo. ha risposto: «Sneijder si merita il Pallone d’oro per quello che ha fatto nell’ultima stagione».

Sembrerebbe tutto un idillio se, sullo sfondo, non ci fosse la telenovela di Nicolas Burdisso, desiderio fortissimo di Ranieri ma ancora «prigioniero» del contratto fino al 2011 con l’Inter e di una Roma che non può alzare l’offerta di 5,5 milioni ai nerazzurri. Anche qui, però, un passo avanti c’è: saranno Rosella Sensi e Massimo Moratti a parlare direttamente del trasferimento, la prossima settimana. Pare un passo a favore della Roma. Si vedrà. Quello che è certo è che è arrivato dall’Argentina il transfer per Guillermo Burdisso. Lo junior stasera andrà in panchina. Con Adriano.