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IL MESSAGGERO - Al centro di un putiferio di polemiche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che prende di petto la Roma chiedendo allUnicredit, impegnata in una trattativa con la famiglia Sensi per il recupero di un ingente credito, di finanziare non le società di calcio bensì «le famiglie e gli imprenditori del Nord».
Il coro di proteste è bipartisan a partire dal sindaco Alemanno. «Francamente è una caduta di stile che il governatore del Veneto si poteva risparmiare. LUnicredit è impegnata da tempo nellazionariato della As Roma ed è giusto, da questo punto di vista, che svolga il proprio ruolo e che aiuti una delle squadre di Roma a essere sempre più forte dal punto di vista sportivo. Quindi, laffermazione di Zaia è veramente fuori luogo: è lennesima provocazione nei confronti di Roma che davvero lascia il tempo che trova ma è veramente fastidiosa». Enzo Foschi, consigliere regionale del Pd, è netto: «Zaia stia tranquillo e pensi a spiegare ai suoi elettori cosa accadde quando il loro amico, lex ministro Aldo Brancher, per salvare dal fallimento la banca della Lega perorò presso Fiorani la causa della Credieuronord a un passo dal crac». Critico con Zaia anche il deputato del Pdl, Fabio Rampelli: «Credo che ai due milioni e passa di tifosi dei giallorossi interessi poco il Zaia-pensiero, mentre a tutto il mondo sano dello sport interessa semmai che chi ha ruoli istituzionali vigili affinché speculatori senza scrupoli possano impadronirsi di unassociazione sportiva, che si chiami Roma o Venezia». Chiude Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio: «Zaia prende fischi per fiaschi; Unicredit tutto sta facendo tranne che salvare la Roma. Non cè nessun favore alla Roma che ha subito molti torti e pochi favori».