CORSERA (B. TUCCI) - Cè una gran confusione nel mercato destate. Mille voci, fatti pochi. Perché? A Trigoria non ci sono soldi. La Roma è in vendita, ma i compratori non si fanno vivi. Si vive nel Limbo. A Brunico, arriva Pradè, ma che può dire se le casse sono vuote? Così, il caos regna sovrano. Su Burdisso solo chiacchiere, in attesa che largentino torni (oggi?) in Italia e discuta con Moratti. Il quale chiede dieci milioni che la Roma non ha. Però, allimprovviso, nasce una proposta interista. Forse fantasiosa, forse no.
Parliamo anche di Vucinic e laccordo si può trovare. Non scherziamo, per carità! Il giovanotto non si tocca, altrimenti il giocattolo si sfascia ed è inutile aver comprato Adriano sul rendimento del quale nutro ancora i miei dubbi. Anche le partenze sono in alto mare. Lunico che ha qualche richiesta è Baptista che è in viaggio di nozze e non si preoccupa del suo futuro, tanto a Trigoria ha uno stipendio da principe. In una situazione così ballerina, lunico conforto è dato dal fatto che Mexes non partirà. Il francese vuole restare, è innamorato di questa città e dei suoi tifosi. Non è retorica, credetemi, e chi ha memoria non può aver dimenticato le lacrime sincere versate quando la Roma perse allOlimpico con la Samp. Fu la partita che fece svanire i sogni da scudetto e Mexes si sciolse. Mi chiedo: è lecito «licenziare» un giocatore del genere? Secondo me, no. Se Burdisso non dovesse più vivere allombra del Colosseo, la squadra non dovrebbe fasciarsi la testa. Ci sarà chi, al suo posto, saprà comportarsi benissimo. Con la classe che gli appartiene e lorgoglio di indossare la maglia giallorosa.