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LEGGO (F.BALZANI) - Ora è muro contro muro. Non sono bastate due ore di incontro serrato presso la sede legale dellavvocato Gambino per stabilire un accordo fra i legali di Italpetroli e quelli di Unicredit sullormai annosa questione del debito contratto dallazienda della famiglia Sensi con la banca. Gambino e Conte (gli avvocati della Sensi) sono usciti dallincontro visibilmente contrariati. «Sono cose delicate, non fatemi parlare. Arrabbiati? Non posso parlare, forse uscirà un comunicato», ha dichiarato lavvocato Conte mentre i legali di Unicredit uscivano a testa bassa da via dei Tre Orologi.
La via crucis sulla conciliazione non è quindi terminata. E mancano appena 4 giorni allarbitrato decisivo. Il nodo centrale riguarda proprio la cessione dellAs Roma. Rosella Sensi infatti è intenzionata più che mai a mantenere lazienda più redditizia e più amata dalla sua famiglia. E per questo è disposta a rinunciare a tutti gli altri asset. Unicredit però non ci sta. Per coprire il debito servono tutti gli asset, compresa lAs Roma. O tutto o niente. Ed il niente equivale ad andare a sentenza. Se in queste ore infatti le due parti non troveranno unintesa Ruperto sarà costretto a impugnare il lodo arbitrale. Uneventualità rischiosa che porterebbe Unicredit e Italpetroli in Corte dAppello e in secondo luogo in Cassazione. Il rischio per la Sensi in quel caso sarebbe il fallimento, mentre per Unicredit potrebbe essere il quasi totale annullamento del debito. Entro luglio si saprà se la Roma passerà in mano alla banca (che avrebbe già trovato un acquirente) o se rimarrà ai Sensi in attesa di una battaglia legale che potrebbe necessitare di mesi, forse anni. Intanto il sindaco Alemanno fa sapere che «vigilerà» sul futuro della Roma.
In attesa del 5 luglio, il mercato sembra proseguire. Pradè oggi sarà a Milano per risolvere la questione Burdisso mentre per Mexes alla Juventus sembra essere solo questione di ore