Totti: "Si volevo smettere. Dopo il caso Balotelli ho pensato all'addio, ma ora voglio vincere la Champions"

21/07/2010 alle 10:26.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Parola per parola, ecco Francesco Totti. Tutto Totti, tanto Totti. Per alcuni, anche troppo Totti. Intanto lui a Riscone di Brunico Totti c’è, e poteva non esserci.

E’ vero che dopo la finale di Coppa Italia voleva smettere di giocare al calcio? «Sì. Ma quando c’è la passione è difficile cambiare strada. La famiglia mi ha dato una mano e ho cambiato idea». La lite con Balotelli ha influito sulla decisione di lasciare tutto? «Anche, ma non solo. Soprattutto per ciò che è successo fuori dal campo. Ormai sono forte e resisto, ci sono cresciuto con certi attacchi. Sarò antipatico a tanti».

Specialmente ai leghisti. «Io sono fiero di essere romano. Ci sarà sempre invidia tra Roma e Nord. Alcuni politici dovrebbero pensare più al bene dell’Italia e alle cose importanti, e non mi sembra lo facciano. Comunque non mi metto a rispondere a gente che nemmeno canta l’inno nazionale (è in partenza una querela contro l’onorevole Borghezio, ndc) ».

Con Balotelli vi siete più parlati? «Gli ho chiesto scusa pubblicamente. E gli avevo stretto la mano prima che salisse sul palco per la premiazione. Mi sono solo innervosito quando ha toccato i romani, sugli insulti personali ci posso passare. Da me non sono arivati insulti razzisti». Voleva smettere, ma ora è qui, ed è il più anziano del gruppo. Che Roma sta nascendo? «Migliore rispetto all’anno scorso. Vogliamo almeno ripetere la scorsa annata e magari raggiungere quel qualcosa in più, cioè lo scudetto. E’ vero, sono il più vecchio, ma mi sento un venticinquenne».

Le piace l’idea del tridente? «Se fossi l’allenatore, farei sempre giocare un attacco così. Ma non dimentichiamoci di Menez: un fuoriclasse straordinario».

Come state vivendo le questioni societarie? «Ringrazierò sempre la famiglia Sensi, ma se arriva qualcun altro spero ci metta amore. Non si è fatto vivo nessuno».

Meglio un impreditore romano o un arabo? «Avere un presidente della Roma non sarebbe male, però avere uno sceicco che spende duecento milioni...».

Cosa vi manca per essere al top? «Siamo al top. L’Inter, però, resta la favorita».

Burdisso arriverà? «Spero, ma dieci milioni sono troppi. L’Inter ci facesse un regalo, tanto di giocatori ne ha trenta, che se ne fa di Burdisso?».

A lei cosa manca per essere felice? «Non avere più infortuni».

La Nazionale ha deluso ai Mondiali. Perché? «Troppi giocatori fuori condizione, penso».

Con sarebbe stato diverso? «Non si può dire. Ma almeno avrebbero saputo con chi prendersela...».

Se ora la dovesse chiamare Prandelli? «Lo saluterei e basta. Gli faccio però un in bocca al lupo, è un grande uomo». Come ha visto Adriano in questi primi giorni di ritiro? «Può vincere le partite da solo. E poi non fatevi ingannare: non è ciccione, è un po’ robusto...».

L’Inter senza Mourinho perde qualcosa? «No. I giocatori sono gli stessi».

, vista l’età, andrebbe gestito? «No. Se sto bene, vorrei giocare tutte le partite. Spero di raggiungere Baggio già nel gorone d’andata...»

Il suo rapporto con Ranieri. «Un confronto continuo e vero. Se lo devo mandare a quel paese lo faccio, ma sempre nel rispetto del ruolo e della persona».

Però in finale di Coppa Italia l’ha tenuta fuori. «Sì, ho anche rosicato».

Su chi scommetterebbe per questa stagione? «Punto su Mexes. Resta? Ha un anno di contratto...». Cosa è mancato alla Roma lo scorso campionato? «Il secondo tempo con la Samp e magari qualche fischio arbitrale. Però è stato giusto così, un applauso all’Inter che ha vinto tutto. Anche se prima ci ha rubato un paio di scudetti...». Si può dire che l’Inter sia come la ”vecchia” ? «È cambiato poco, forse i colori sono diversi. Il nostro problema è che gli altri sono più forti ma sono anche più tutelati. I torti ci sono sempre, poi provi a pensare che sia tutto fatto in buona fede. Ci provi, ma è dura».

Che ne pensa della moviola in campo? «Favorevole: vedremmo tutto un altro campionato. Forse è per questo che non la vogliono mettere».

Il calcio italiano è in crisi? «No, l’Inter ha vinto la , anche se non aveva nessun italiano; anzi avevano come italiani, chiamiamoli così, Balotelli e Thiago Motta, cioè quelli che dovrebbero andare in nazionale».

Che ne pensa degli oriundi in Nazionale? «No, non sono favorevole. Da italiano vorrei vedere una Nazionale solo italiana. Con Camoranesi abbiamo vinto il mondiale? Ah, vabbè, allora cosa volete che vi dica...».

Tra scudetto e , cosa sceglierebbe? «La . Se la vincessi, potrei anche smettere». Finale di colore: ha saputo dell’aereo organizzato dai tifosi della Lazio per prendere in giro la Roma? «Anzichè affittare un aeretto, potevano comprare un giocatore».