IL TEMPO - Totti e Adriano sono già inseparabili. In allenamento li vedi correre uno accanto all'altro, scherzare, sudare. Ma i 42 gradi di Trigoria non hanno sciolto la grande voglia dei due attaccanti di riportare in alto la Roma. Uno è alla diciannovesima stagione in giallorosso, l'altro alla prima, eppure pare che abbiano sempre giocato insieme. Ieri, per la cronaca, primo assist del capitano in partitella che Adriano ha trasformato in gol. E Ranieri gode, aspettando la partenza di domani per il ritiro di Riscone.
L'impegno del brasiliano è la notizia più confortante di questi primi giorni di lavoro. Da quando è arrivato ha fatto scendere la bilancia da 106 a 102 chili. C'è ancora tanto da lavorare. Il nero sfina, e allora è toccato al nuovo acquisto indossare la terza maglia preparata dalla Kappa per la prossima stagione e presentata insieme alle altre in diversi Roma Store della Capitale. Non cambiano i colori, torna il girocollo, come nell'anno dell'ultimo scudetto. «Dovrebbe portarci fortuna» dice Totti, che a piazza Colonna ha sfoggiato la nuova maglia insieme a Menez, Brighi, Cassetti e il giovane portiere Pigliacelli, mentre Adriano faceva lo stesso a via Appia in compagnia di Julio Sergio, Riise e Rosi. «Siamo ancora in fase di rodaggio - racconta il capitano - Adriano e Simplicio mi hanno fatto un buon effetto. Cercheremo di farli ambientare subito, sperando che ci diano un grande contributo».
Totti non ha dubbi, «perché Adriano è un giocatore che fa la differenza, sa vincere le partite da solo. Insieme possiamo fare grandi cose». Il «re» incorona l'Imperatore. Sulla vicenda societaria preferisce glissare. «Sono stato in vacanza all'estero - prosegue Totti - e non ho seguito passo dopo passo la situazione. Tramite alcune persone sapevo quello che poteva succedere ed è successo. Ma lunedì la Sensi ci ha confermato la fiducia nella squadra e nella società. Noi dobbiamo pensare al campo, l'importante è che Rosella sia sempre dietro di noi e ci dia una mano».
Una battuta anche sul flop azzurro al Mondiale. «Non se lo aspettava nessuno di arrivare ultimi nel girone». E lui si aspettava di esserci in Sudafrica. Adesso nella testa di Totti c'è solo la Roma. È carico come i suoi compagni. Riise, per esempio, già scalpita. «Sono venuto qui per vincere e spero di riuscirci quest'anno già dalla Supercoppa. Chi può sostituirmi? Ashley Cole» scherza il norvegese che può dormire sonni tranquilli: non arriverà un giocatore alla sua altezza. Il portiere Julio Sergio cerca conferme «e devo farlo sin da subito. Adriano? Preferisco averlo nella mia squadra che contro». Julio Cesar è avvertito.