Totti: «Fiero della romanità». E la Lega lo insulta ancora

21/07/2010 alle 05:27.

IL ROMANISTA (D.GIANNINI) - «Sono fiero di essere romano. Purtroppo ci sarà sempre invidia tra Roma e Nord. Alcuni politici dovrebbero pensare più al bene dell’Italia e alle cose importanti, e non mi metto a rispondere a gente che nemmeno canta l’inno nazionale»

In difesa di Francesco è intervenuto anche il consigliere del Pd del Lazio, Enzo Foschi: «In un paese normale, per le sue dichiarazioni e azioni contro gli immigrati e gli omosessuali, sarebbe già in galera da un pezzo. In fondo è solo un "poveraccio" che, in un Paese in crisi, si è ritrovato a ricoprire un ruolo istituzionale; ma "poveraccio" era e "poveraccio" rimane». L’offensiva del nord non si è fermata. Come se non fossero bastate le dichiarazioni di Borghezio, sono arrivate anche quelle di Davide Cavallotto, deputato leghista che già nei giorni scorsi era già entrato nella polemica. A Francesco, che aveva definito "invidiosi di Roma" quelli del nord, lui aveva risposto: «Dispiace vedere un grande campione, qual è stato , dare sempre maggiori segnali di razzismo e intolleranza verso tutto ciò che è al di fuori del raccordo anulare». Stavolta Cavallotto è andato addirittura oltre, definendo quello di «un attacco smisurato e da persona intollerante. Noi leghisti abbiamo difficoltà a cantare l’inno d’Italia e non lo canteremo fino a quando ci sarà la frase "che schiava di Roma, Iddio la creò". Noi non siamo schiavi, né di Roma né di nessun altro. E comunque, almeno noi abbiamo visto la partita (quella della Nazionale ai Mondiali, ndr). Lui no. Nessuno ha mai detto a che non deve essere fiero delle sue origini, ma da patriota padano a patriota romano consiglio a di pensare solo al calcio e di lasciare la politica a chi la sa fare. Altrimenti si aspetti risposte perché noi, in politica, siamo bravi». In attesa di vedere come Francesco tutelerà la sua immagine da queste aggressioni, si è già schierata dalla sua parte la Consap (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia) della capitale, che, a proposito delle dichiarazioni di Francesco, ha spiegato che «non erano dirette ad offendere schieramenti politici che sono lontani e devono essere lontani da logiche calcistiche».