![](/IMG/AS ROMA/DIRIGENTI/BIG-sensi_occhialineri.jpg)
MF-DOWN JONES - L'impero dei Sensi si scinderà in due newco: una immobiliare che resterà di proprietà della famiglia, l'altra con gli asset Italpetroli che verranno conferiti a Unicredit mentre la Roma calcio resterà quotata e, fino al nuovo acquirente, non passerà di mano. È questo il piano che fa da perno alla chiusura della trattativa tra i Sensi e l'istituto milanese prevista per domani. Poi verranno i futuri proprietari, che ancora latitano, vista la freddezza dei vari Angelucci, Angelini, Toti e Parnasi. Il mercato però aspetta la chiusura della soap opera che, a meno d
della famiglia, l'altra con gli asset Italpetroli che verranno conferiti a Unicredit mentre la Roma calcio resterà quotata e, fino al nuovo acquirente, non passerà di mano. È questo il piano che fa da perno alla chiusura della trattativa tra i Sensi e l'istituto milanese prevista per domani. Poi verranno i futuri proprietari, che ancora latitano, vista la freddezza dei vari Angelucci, Angelini, Toti e Parnasi. Il mercato però aspetta la chiusura della soap opera che, a meno di imprevisti, dovrebbe essere siglata domani alle 18. Un accordo con una struttura precisa che prevede una scissione non proporzionale di Italpetroli con la creazione di due nuove società: una controllata al 100% dai Sensi che avrà la proprietà degli immobili per un controvalore di circa 30 milioni di euro; un'altra che invece avrà in pancia tutti gli asset di Italpetroli esclusa però la Roma (ieri +0,41% in borsa).
Perchè proprio il team di Totti & C resterà in mano a Rosella Sensi per il 51% con una fondamentale differenza: da venerdì l'attuale presidente avrà l'obbligo di cedere subito tutte le sue quote quando l'advisor della banca di Piazza Cordusio avrà individuato un nuovo acquirente. Dopo la firma davanti al giudice per l'arbitrato Cesare Ruperto,Unicredit darà mandato a Rothschild Italia per la dismissione dei singoli asset, compresa la Roma calcio. D'altra parte sia Unicredit sia la famiglia Sensi hanno tutto l'interesse a chiudere la partita: la banca per poter rientrare del debito di circa 400 milioni; e la famiglia Sensi per poter evitare lo spettro del fallimento della holding. A questo proposito è possibile che l'assemblea di Italpetroli prevista per oggi vada deserta o si proceda con un'assemblea aperta che dovrebbe durare fino a venerdì per recepire l'accordo e ottenere come conseguenza la certificazione del bilancio da parte dei revisori della Bdo. Insomma, superati gli ultimi dettagli che riguarderebbero le valutazioni fiscali sullo scorporo degli immobili, più le stime tecniche delle ipoteche su alcune abitazioni che erano sfuggite nelle valutazioni dei legali di parte, l'accordo dovrebbe arrivare. Inoltre ci sarà da definire il ruolo di presidente ad interim che dovrà essere ritagliato a Rosella Sensi. Al momento, però, è troppo presto per poter parlare di acquirenti. Oltre alle smentite già arrivate dalla famiglia Toti e dai Parnasi, si sono fatti i nomi dell'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini e della famiglia Angelucci, proprietaria di Libero e del Riformista. Ma sono solo voci. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza già nei giorni immediatamente successivi alla firma dell'accordo ci sarà un incontro tra rappresentanti di Unicredite gli advisor.