Simplicio, garantisce San Paolo

19/07/2010 alle 05:11.

IL ROMANISTA (F.BOVAIO) - Con gli arrivi di Simplicio e Adriano la Roma ha allungato la lista dei suoi giocatori brasiliani, confermando il profondo feeling che la lega a quel Paese. Un feeling molto moderno, però, visto che il primo brasiliano in giallorosso, Dino Da Costa, arrivò solo nel 1955.

Professionisti esemplari, lavoratori indefessi, personalità eccellenti, risultati e rendimento ottimi, valori veri, come la famiglia, l’amicizia e il rispetto del prossimo. Così è stato per i vari Cafu, Paulo Sergio, Zago, Marcos Assunçao, Vagner (scarso, ma professionale), così è per i succitati Taddei e Baptista e per i loro colleghi in giallorosso Julio Sergio e Doni. Forse anche per questo un tipico figlio di Rio come Adriano è stato affidato alle cure dei suoi connazionali "paulisti" della Roma. Con gli altri quindici brasiliani che hanno vestito la maglia giallorossa copriamo un po’ tutta la mappa del Brasile. Andrade, Mancini e Toninho Cerezo (che ebbe l’8 proprio come Adriano) venivano dal Minas Gerais, terra del Sudeste con capitale Belo Horizonte, mentre Renato ed provenivano dal Rio Grande do Sul, Lima era figlio dell’Amazzonia, il mito silenzioso Aldair della godereccia Bahia, sorella, in materia, di quella Rio de Janeiro dalla quale arriva Adriano, concittadino di Juan. Quel Da Costa citato all’inizio che arrivò anche lui da Rio, ma che rispetto ad Adriano era molto più tranquillo e poco portato alla vita mondana. Da Rio a Rio, dunque, il cerchio sembra chiudersi e tutti i romanisti sperano che l’Imperatore ripeta il percorso del grande Dino, che in giallorosso segnò 71 gol solo in campionato.