Sensi-Unicredit, sale l’attesa

07/07/2010 alle 11:24.

CORSPORT (P.TORRI) - L’ora si avvicina, le chiac chiere aumentano, verità e bugie si intrecciano, ma il futuro della Roma è ancora un interrogativo a cui prima o poi si dovrà dare una risposta, meglio prima che poi. Perlomeno per rispetto di un po polo di tifosi che meriterebbe, au­tofinanziando la Roma, trasparen za e chiarezza. E invece siamo an cora qui ad attendere una verità che fin qui troppo volte è stata vo lutamente calpestata.

Il prossimo appuntamento è per domani pomeriggio, ore diciotto, studio privato del profes­sor Cesare Ruperto, per quello che, an­cora una volta, è sta­to definito l’ultimo appello sulla conci­liazione. Sì o no, con tutte le conseguenze del caso, qualsiasi sia la risposta. A proposito, anche ieri, da entrambi i fronti, Italpetroli e Unicredit, i segnali hanno fatto intendere che si arriverà alla firma, ma visti i precedenti il consiglio è prendere il tutto con il necessario beneficio d’inventario. A Roma, oggi, sbar­cherà anche il dottor Alessandro Profumo, numero uno della banca creditrice di circa 325 milioni nei confronti del gruppo della famiglia proprietaria della Roma (ce ne so­no anche un’ottantina da restituire a Monte dei Paschi di Siena), ma è stato escluso che possa presentar­si all’incontro con Rosella Sensi. Gli intoppi che lunedì scorso han­no fatto slittare a domani la deci­sione finale, non dovrebbero più essere tali. Intoppi che, oltre alle precisazioni di natura fiscale ri­chieste dal presidente della Roma, hanno visto coinvolti alcuni immo­bili sulla cui valutazione c’è la sta­to qualche malinteso, diciamo così. Malintesi che hanno fatto volare anche qualche parola grossa. Ital­petroli oggi aprirà e subito sospen­derà l’Assemblea dei soci per te­nerla aperta sino a dopo la conci­liazione o meno con Unicredit, an­che perché oggi non si capisce di cosa si dovrebbe discutere visto che c’è in ballo la certificazione del bilancio del gruppo Italpetroli, al momento sospesa in attesa del­l’esito della conciliazione.

In casa giallorossa c’è perlome­no un po’ di sconcerto. Determina­to anche dal fatto che, dopo la pre­sentazione per l’acquisto di Adria­no, le telefonate di qualsiasi diri­gente a casa o al te­lefonino di Rosella Sensi non hanno ri­cevuto alcun tipo di risposta. E intanto le voci di possibili acquirenti si infitti­scono. Come quella legata alla famiglia Angelucci a capo di una cordata dai contorni perlome­no misteriosi. Ieri un portavoce de­gli Angelucci ha fatto sapere di «non aver nessun commento da fa­re » avvalorando in qualche modo l’interesse per la Roma (c’è chi ga­rantisce che un contatto con la Banca ci sarebbe comunque già stato), ma nello stesso tempo Uni­credit è stata sin troppo chiara: «Non esiste al momento un’offerta Angelucci» . Del resto prima serve la firma, poi la vendita sarà affida­ta ad un advisor e, al contrario di quello che prova a sostenere qual­cuno, Unicredit e advisor tutto avranno meno che l’interesse a ri­dimensionare o smantellare la Ro­ma. Sarebbe come acquisire un ri­storante per poi arredarlo con se­die rotte, la cucina che non funzio­na, il bagno inutilizzabile, non as­sumendo i camerieri e quindi met­tere il cartello vendesi. E’ facile da capire, ma c’è chi sostiene il con­trario. Roba da pazzi. Per non dire di peggio.