Roma, emozione Rodriguez

02/07/2010 alle 11:06.

CORSPORT (M. BASILE) - C’è qualcuno ai Mon­diali capace ancora di piangere per qualcosa che non sia un gol o una sconfitta. Si chiama Clemente Rodri­guez, 28 anni, terzino dell’Estudian­tes e dell’Argentina, obiettivo dichia­rato della Roma. La sua voce si incri­na nel momento in cui, parlando di Germania-Argentina, dice «sarà una partita difficile ma sarà anche… bel­lo esserci».

LA COMMOZIONE -Clemente tira su col naso, gli occhi si riempiono di lacri­me. Attimo di imba­razzo. «Scusate… ma sono sensibile, capi­temi… stare qui è il massimo. Se penso a mio padre, morto quattro anni fa, se penso a tutti i sacrifi­ci che io e la mia fa­miglia abbiamo pas­sato perché io arri­vassi fin qui…».

IN NAZIONALE - In Su­dafrica. Davanti a questo Argentina-Germania. E con un futuro, forse, nella Roma. Dieci anni fa era un fallito. Adesso è qui e divide la camera con Martin Palermo. Figlio di un operaio e di una donna delle pu­lizie, con quattro fratelli, Clemente nel ‘99 giocava ancora in quinta serie nella seconda squadra di un club chiamato Los Andes. A diciotto anni se sei un uovo sodo, non vai né su né giù vuol dire che alla fine andrai giù. Lui lo pensò fino a quando un ex gio­catore del Velez, Abel Moralejo, lo segnalò all’allora tecnico del Boca Ju­niors, Carlos BianchiDissi che po­teva provare per noi - racconta ades­so l’ex tecnico, commentatore per la tv e Radio France International in spagnolo - lo visionai quattro mesi enotai che era bravo, piccolo ma to­sto, potevo farlo giocare sia a destra sia sinistra. Lo tenni».La vita cambiò in fretta: da non essere considerato dall’allenatore del Los Andes, a esse­re scelto dal tecnico del primo club di Baires. Rodriguez fece la fortuna del Boca e di Riquelme, a cui serviva pal­loni perfetti dalla fascia, dove arriva­va sempre a velocità supersonica. Vinse titoli in Argentina, poi l’Inte­r-continentale contro il Milan.

L’ESPERIENZA A MOSCA - I primi consi­stenti guadagni. Il ritorno all’Estu­diantes. E ora la Roma, che ha già contattato il suo agente, Fernando Hidalgo. Questo ra­gazzo di 28 anni, con la testa rasata, che in sala conferenze dice appena poche parole, con timidezza, arros­sendo, segue in silen­zio il clownismo di Martino Demichelis, che parla in spagnolo, inglese e tedesco e di­ce da guascone «se avessi giocato come Terry mi avrebbero mandato a casa». Clemente sorride e beve.

IL CONSIGLIO - Poco di­stante Carlos Bianchi rivela: è pron­to per l’Italia, per la Roma.«I giallo­rossi faranno un bel colpo perché Clemente ha tecnica e corsa e può giocare in qualsiasi ruolo».La serie A fu fatale a Bianchi, che fallì con la Roma.«In effetti non ho un bel ricor­do, gli italiani pensano di aver inven­tato il calcio… comunque Rodriguez ha giocato in Europa, in Russia, ha esperienza e, soprattutto, grande umiltà, quella lo porterà lontano».In realtà Rodriguez già sente di essere arrivato non su un altro continente, ma su un altro pianeta. E tutto il pe­so di questo viaggio adesso sembra sciogliersi nelle sue lacrime.