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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - E tempo di esperimenti e lo stesso Ranieri lo ripete per evitare che si pensino cose strane o si ipotizzino soluzioni stravaganti. La Roma, forte di un organico competitivo e abbondante (aspettando ovviamente la conferma di Burdisso), lavora a Riscone avendo comunque alcune certezze che magari non sono così evidenti nei primi test stagionali, ai quali stanno partecipando giocatori che presto non faranno più parte della rosa giallorossa e in cui sono assenti titolari di primo piano, a cominciare da Pizarro, Juan, De Rossi e appunto latteso difensore argentino.
Certezze che riguardano i singoli e in assoluto limpostazione della squadra per la stagione che verrà. E che sintetizziamo in tre punti, per far capire che da quelli partirà lallenatore per dare un senso alla Roma, formazione che avrà poi la possibilità di cambiare assetto e interpreti, a seconda della competizione e dellavversaria, ma senza perdere la sua identità. Già nel prossimo weekend, con le prime amichevoli vere, probabilmente vedremo i primi passi della nuova squadra.
1) Il sistema di gioco: la base resta il 4-4-2.
Ranieri sta provando a Riscone il 4-3-3, ma non è da escludere che, a fine settimana nel torneo di Parigi, torni al modulo che preferisce. Due punte centrali, davanti alle due linee di quattro giocatori. Con la possibilità di avere magari sulla fascia, da esterno alto, un giocatore più offensivo: Menez o addirittura Vucinic. Non il tridente, però. Perché quella è solo una forzatura destate, utile per rendere partecipi gli attaccanti e per