Palazzi ritrova lo sprint: deferito Totti

24/07/2010 alle 10:59.

IL MESSAGGERO (R. RENGA) - C’era da scommetterci: Francesco Totti deferito per ciò che ha detto l’altro giorno. E con lui la Roma, che risponde di atti e pensieri di un suo giocatore. Divertente la motivazione, da Oscar della barzelletta 2010. Sentite: “...per giudizi lesivi del prestigio, della reputazione e credibilità della classe arbitrale...”. Poi di mezzo troviamo Federazione e Inter, di cui Totti non ha parlato.

Con é stato rapidissimo: poche ore ed ecco il risultato del suo lavoro. Che gli é successo? A che cosa dobbiamo questa agilità? Alla gravità delle affermazioni di , dobbiamo pensare. E che ha mai detto? Che un paio di scudetti alla Roma sono stati sottratti. Non é vero, forse? Non avrebbe fatto meglio, e ci scusi il brillante investigatore, a rileggersi, tanto per fare un esempio, il campionato che l’Inter si aggiudicò vincendo a Parma? Se ha tempo (lo ha, lo ha...) riveda le partite di quella stagione, quella degli aiutini per intenderci, si metta a contare e ci faccia sapere di quanti favori si avvantaggiò l’Inter. Che non ha colpe e nemmeno ne ha parlato.

Per la Procura il giallorosso ha toccato il prestigio, la reputazione e la credibilità degli arbitri italiani. Stiamo scherzando? Non hanno fatto tutto da soli i nostri fischietti? Ma veramente Palazzi ha dimenticato la storia di Calciopoli e ci vuol far credere che la colpa é di se in Italia nessuno, calcisticamente intendiamo, crede a ciò che vede? La vicenda farebbe ridere, come si é accennato in avvio, se di mezzo ci fosse non il prestigio degli arbitri, ma quello del nostro sport preferito. sì che lo difende, non chi lo accusa.

Questa storia ci ricorda l’altra di Franco Sensi, a sua volta deferito per aver parlato di “associazione a delinquere”. Aveva ragione. Mille volte ragione, si é visto poi. Ci auguriamo adesso che in sede dibattimentale si vadano a rivedere gli episodi che hanno deciso gli ultimi scudetti e che poi ci facciano sapere.

Gian Paolo Montali, riferendosi a quanto scritto dal Messaggero, ha usato il termine: calunnia. Che significa “menzogna denigratoria” e “falsa accusa”. Il fatto che lui nella Roma viva da isolato non é una “falsa accusa”, ma una notizia. Al giornale che l’ha ospitato poteva dire perché succede.