
CORSPORT (P. TORRI) - Non è più un tabù la parola scudetto in casa Roma. Se negli anni scorsi si badava bene a non pronunciarla, adesso non cè un giallorosso che non la pronunci, quasi che sia scelta la strada della sfida a viso aperto. Ieri è stata la volta di John Arne Riise, il norvegese che non sembra conoscere la parola fatica, il mancino che con Ranieri è tornato a sentirsi titolare fino in fondo: «LInter rimane una grande squadra, può vincere ancora, ma questa Roma è più forte di quella della passata stagione, in più abbiamo Adriano, Simplicio e il difensore che penso arriverà. Vogliamo essere protagonisti in tutte le competizioni in cui saremo impegnati. Ve le metto in ordine di importanza. Prima viene lo scudetto, poi la Champions League, quindi la coppa Italia, infine la Supercoppa.
IL VECCHIO MAESTRO -AllInter, invece, mancherà Mourinho. Ma Riise su questo punta poco, anche perché lui Rafa Benitez lo conosce bene, è stato con lui per anni a Liverpool, sa che Massimo Moratti non avrebbe potuto prendere di meglio:«E un grande uomo e un ottimo allenatore. LInter non poteva sostituire meglio Mourinho. Con Benitez io ho vinto tanto, sono sicuro che riuscirà a fare bene anche sulla panchina dellInter. Non è vero, però, come ho sentito da qualche parte, che mi abbia cercato. Io sto bene alla Roma e voglio vincere con questa maglia». Ci sta talmente bene che alla società giallorossa ha consigliato di risparmiare un po di soldi. Quelli che dovrebbero servire per dare a Ranieri un vice Riise, visto che sulla corsia sinistra non è che il tecnico abbia alternative troppo garantite:«Io voglio giocare sempre, se sto bene, come sto bene in questo momento, non ne voglio sapere di rimanere a guardare. Inoltre in questa rosa cè un ragazzo come Antunes che ha buonissime qualità, con lui siamo a posto anche sulla corsia sinistra. In ogni caso se la Roma deciderà di prendere un altro mancino, per me non cè problema, anche con un altro il mio obiettivo non cambia, cioè giocarletutte».
IL NUOVO GURU -Riise è rimasto letteralmente conquistato da Claudio Ranieri. Con lui il norvegese è tornato a giocare ai livelli a cui aveva abituato i tifosi del Liverpool:«Mi piace Ranieri e mi piace il modo con cui ci fa allenare e giocare. Con lui il mio secondo anno in Italia è stato decisamente migliore. E non mi voglio fermare. Ho lavorato tanto con Ranieri sulluno contro uno che era un po il mio punto debole. Lui mi dice di spingere ma anche di fare attenzione alla fase difensiva. Mi sono presentato già in buone condizioni per questo ritiro, in ritiro ho fatto tanta corsa. Stiamo tutti bene e quindi trovo sia meglio lavorare di più, da subito, con il pallone. Le punizioni? Avremo tante opzioni, io le tiro di forza, Totti, Vucinic e Adriano di potenza, ci sarà da divertirsi».