Menez: "Resto a Roma perchè voglio vincere"

14/07/2010 alle 12:35.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Arriva al Roma Corner di via Merulana qualche minuto dopo le 15. Insieme a Marco Cassetti, Matteo Brighi e al giovane Alex Pena Ma la maggior parte degli applausi se li prende tutti lui. Perché i tifosi della Roma sanno che questo può essere l’anno della consacrazione di Jeremy Menez. Il talento francese è definitivamente sbocciato la scorsa stagione, basti pensare a partite come Roma-Udinese che hanno fatto stropicciare gli occhi a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di esserci, ma adesso, con una maturità personale del tutto nuova, Jeremy può essere una delle armi decisive della Roma. Lui lo sa. Ci crede. E per questo ieri, mentre firmava autografi sorridendo e indossando la nuova maglia bianca, a un tifoso che gli ha chiesto se sarebbe rimasto a Roma, ha risposto: «Certo, voglio vincere qui».

Ma la maggior parte degli applausi se li prende tutti lui. Perché i tifosi della Roma sanno che questo può essere l’anno della consacrazione di Jeremy Menez. Il talento francese è definitivamente sbocciato la scorsa stagione, basti pensare a partite come Roma-Udinese che hanno fatto stropicciare gli occhi a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di esserci, ma adesso, con una maturità personale del tutto nuova, Jeremy può essere una delle armi decisive della Roma. Lui lo sa. Ci crede. E per questo ieri, mentre firmava autografi sorridendo e indossando la nuova maglia bianca, a un tifoso che gli ha chiesto se sarebbe rimasto a Roma, ha risposto: «Certo, voglio vincere qui».

Quattro parole. Appena quattro parole pronunciate tra un autografo e l’altro. Ma che rendono bene l’idea su come Menez si sia presentato per la sua terza stagione romanista. Arrivato, infatti, nell’estate di due anni fa, il numero 94 ha trovato in Ranieri l’allenatore ideale. Il mister, da sempre convinto delle sue capacità, ha usato con lui bastone e carota: l’ha trattato con durezza quando serviva, ma gli ha anche fatto capire quanto lo considerasse: «È uno di quei giocatori - disse una volta in conferenza stampa a Trigoria - per cui vale la pena pagare il biglietto».

Menez ha capito, si è reso conto di cosa non andava e il suo rendimento è sensibilmente migliorato. Tanto da spingerlo a dire, in primavera: «Grazie a Ranieri sto bene e mi diverto. Abbiamo avuto una bella discussione, abbiamo messo le carte in tavola e da lì siamo ripartiti». Proprio per non deludere il suo allenatore, Menez in vacanza si è riposato ma ha anche rispettato la tabella di lavoro per presentarsi al raduno in buone condizioni. In questi due primi giorni di lavoro a Trigoria corre e suda, ma sempre col sorriso. Lo stesso che aveva davanti ai tifosi mentre firmava le magliette e posava per le foto: «Sto bene, sono pronto», ha detto a un altro ragazzo, mentre con la coda dell’occhio sbirciava le immagini del derby del 18 aprile sul televisore del negozio, circondato da sciarpe e magliette romaniste.

La giornata di Menez in mezzo ai tifosi dura fino alle 16, quando arriva il momento di andare via. Mentre sta abbandonando il Roma Corner, un altro ragazzo gli fa: «A Jeremy, me raccomando... Pensace te». Lui, che stava sulla soglia, si gira, sorride e fa l’occhiolino. Certe volte non c’è bisogno di aggiungere altro.