
IL TEMPO - Era iniziata come una vera e propria dichiarazione damore per la sua città ma è bastato che il numero 10 della Roma, Francesco Totti, aggiungesse poche altre parole per creare uno scontro senza precedenti con il "Popolo del Nord"
È Massimo Garavaglia, vicepresidente leghista della Commissione Bilancio del Senato, a dare inizio alla battaglia: «Senza dubbio Roma è la città più bella del mondo, anche se magari è un po da pulire. Ma è anche bella perché ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania». Ma non è lunico a indossare lelmetto e a scendere in campo. A seguirlo a ruota si cimenta anche il deputato Davide Cavallotto che, dopo aver citato leroe dei fumetti Asterix («Roma è bella, ma ci sono troppi romani») lancia un duro attacco al capitano dei giallorossi: «Totti dà sempre maggiori segnali di razzismo e intolleranza verso tutto ciò che è al di fuori del Raccordo anulare». È come la città che rappresenta, aggiunge Cavallotto: «Continua a specchiarsi nei fasti del passato senza accettare il declino del presente». Un po quello che gli avrebbe detto il bresciano Mario Balotelli in finale di Coppa Italia, guadagnandosi un calcione memorabile. Per Totti allora ci fu la reprimenda nientemeno che di Giorgio Napolitano. Ma anche quando il fuoriclasse romanista, che un tempo annunciò che avrebbe votato Veltroni sindaco, si limita a parlare, i politici si scatenano volentieri.
Tanto che perfino il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, non ha perso occasione per far emergere tutta la sua "passione" nordista: «Roma la più bella? Totti parla così perché non ha mai visto Bergamo». Eppure, nonostante le polemiche, allottavo re di Roma è riuscito il miracolo: compattare, almeno in questoccasione il mondo della politica. Creare un fronte comune tra opposizione, dissidenti finiani e esponenti locali contro il sempre più incontenibile partito del Sole delle Alpi. Tra i primi a difendere il Pupone cè il finiano Fabio Granata: «Il Capitano ha ragione e Roma non è grande per i soldini della Padania, ma per la sua storia unica al mondo». E poi anche il sindaco Alemanno si schiera al fianco del Capitano: «Ha ragione lui. Li conosco bene gli amici della Lega, quando arrivano a Roma fanno la faccia disgustata... Poi si innamorano della città anche se ai loro elettori del Nord devono continuare a raccontare la favola della Roma brutta e cattiva». Mentre la governatrice del Lazio Renata Polverini prova a calmare le acque proponendo di inaugurare «una stagione di rispetto». Dallopposizione la difesa di Totti e di Roma diventa politica, con una critica ai tagli agli Enti locali della manovra economica. «La Lega si ricordi dei "soldini" in Finanziaria per la "Libera scuola dei popoli padani", che ha fra i soci la moglie di Bossi», dice il presidente della Provincia di Roma, il Democratico Nicola Zingaretti. Di «battute di verità» del capitano e «reazioni isteriche» leghiste parla Paolo Cento, ex parlamentare verde e ora presidente del Roma Club Montecitorio. Ora quindi non resta che porsi una domanda: «Chissà che ne pensano a Bergamo di tutta questa storia?».