Le quattro stelle fanno divertire

25/07/2010 alle 10:06.

CORSPORT (P. TORRI) - Siamo al secondo indizio. Nel­la prima amichevole, quella classica contro boscaioli e so­ci, tridente più Menez. Nella seconda, ieri, contro l’Alto Adige neopromosso in Prima divisione, ancora tridente, conclusa con un quattro a uno che non sottolinea fino in fon­do le inevitabili difficoltà sta­gionali dei giallorossi. Clau­dio Ranieri sembra davvero intenzionato a percorrere la strada di una Roma d’attacco, del resto la qualità ce l’ha là davanti.

E’ stato un quattro-tre-tre classico quello che ieri ci ha proposto il tecnico giallorosso, stavolta con tre centrocampisti alle spalle delle punte, Barusso al centro che non ha convinto neppure se stesso, Brighi da una parte e Taddei dall’altra a cercare di creare gioco, con tutti gli inevitabili limiti del calcio estivo. Alle spalle una linea difensiva con Ci­cinho e Riise esterni, Mexes (troppo falloso e in ritardo di condizione) e Andreolli coppia di centrali, con promosso titolare al posto di Julio Sergio alle prese con un affati­camento muscolare. Davanti Vucinic è stato sistemato sulla preferita corsia sinistra, Tot­ti al centro, Adriano sulla fascia destra. Il brasiliano è sembrato più preoccupato di co­prire che di puntare la porta avversaria e su questo si dovrà riflettere, anche se i tre si so­no cercati, trovati, scambiati posizione, dato la sensazione di poter coesistere e costituire un tridente delle meraviglie. La Roma è par­tita benino, trascinata da un Vucinic che ogni volta che aveva il pallone creava calcio, ha fallito almeno un paio di buone occasioni pri­ma di trovare il gol del vantaggio con un de­stro dal limite di che è andato a infilar­si nel cantuccio giusto. Pochi minuti e c’è sta­ta l’occasione del raddoppio, Adriano si è fat­to spazio di forza in area, lo hanno steso, cal­cio di rigore che il brasiliano però si è fatto parare. L’Alto Adige ha poi trovato il pareg­gio, calcio d’angolo, cosciata di Cascone, gio­ia altoatesina.

L’intervallo la Roma lo ha trascorso in campo, davanti alla panchina di un Ranieri non contento che ha avuto qualche parolina pepata un po’ per tutti. I titolari li ha lasciati in campo sino alla mezz’ora della ripresa, per poi cambiarli tutti e undici, dopo che pochi minuti prima Adriano, di forza, aveva messo dentro il pallone del nuovo vantaggio roma­nista. Reso poi più rotondo dalle reti nel fina­le di Menez (con la complicità del ) su punizione e Okaka proprio mentre l’arbi­tro fischiava e mandava tutti a casa.