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MF - Avanti c'è posto. Da ieri sera chiunque fosse interessato ad acquistare la Roma non troverà più ostacoli di natura economica o sentimentale. E soprattutto dovrà rivolgersi a nuovi interlocutori. Non più alla famiglia Sensi, ma a Unicredit e più precisamente all'advisor Rothschild che
Ieri a Milano da un lato Rosella Sensi e dall'altro Piergiorgio Peluso, accompagnati dai rispettivi legali, hanno messo la parola fine a una lunghissima trattativa sul debito della holding che si protraeva ormai da mesi. «La firma sull'accordo è arrivata a Milano» ha confermato Francesco Carbonetti, legale di Unicredit. «È stata una trattativa difficile come spesso accade in questi casi, ma alla fine ha prevalso il buon senso». L'arbitrato tra le parti resta invece aperto fino all'11 ottobre quando diventerà sentenza con la firma del presidente del collegio arbitrale, Cesare Ruperto. D'altra parte le ultime tre settimane, dopo la stesura della cosiddetta «puntuazione» sono servite a chiarire e stabilire i nuovi «poteri» e le nuove responsabilità all'interno del club giallorosso, ma anche della newco che avrà la proprietà del 100% di Roma 2000 la scatola che controlla la As Roma.
La nuova società partecipata al 51% dalla famiglia Sensi e al 49% da Unicredit avrà un cda di tre membri, il cui presidente indipendente sarà il professor Attilio Zimatore. E questo board potrà utilizzare la propria «moral suasion» nei confronti del Cda della Roma, alla cui guida rimarrà Rosella Sensi con deleghe ben circoscritte e finalizzate alla valorizzazione dell'asset. La Sensi verrà coadiuvata da un board a cui dovrebbero essere affidati maggiori poteri, nell'ottica di avere più collegialità nelle decisioni. Nel cda, del resto, rimarrà un rappresentante della banca, Roberto Cappelli, l'avvocato di fiducia di Alessandro Profumo. Unicredit inoltre potrà porre il veto alla nomina di un nuovo direttore finanziario. L'accordo ricalca infatti la lettera d'intenti dove erano già previsti questi poteri. Definite responsabilità e poteri, e chiariti gli ultimi dettagli, da ieri la palla è passata ad Alessandro Daffina, managing director di Rothschild, che sempre secondo la lettera d'intenti dovrà procedere ad una dismissione a breve del club. Finora sul tavolo dell'advisor non è arrivato alcun dossier, ma solo richieste di informazioni. La banca però si sarebbe portata avanti con il lavoro stabilendo contatti e incontrando informalmente potenziali acquirenti. La partita è appena iniziata.