La Roma perde i Sensi e le certezze

06/07/2010 alle 13:09.

LIBERO - Non è bastata una giornata per chiudere un’era durata 17 anni, di cui gli ultimi 2 vissuti da protagonista assoluta come presidente. Dopo 12 ore di confronto, Rosella Sensi e Unicredit hanno rinviato a dopodomani alle 18 la decisione finale sull’accordo che dovrebbe portare alla cessione dell’A.S Roma al gruppo bancario di piazza Cordusio. Dall’incontro delle parti di ieri, di fronte al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto, è emersa comunque una sensazione chiara: il passaggio di mano è vicino.

Troppo pesante l’esposizione debitoria di Italpetroli (il gruppo dei Sensi che controlla anche l’A.S. Roma) nei confronti di Unicredit: 325 milioni di euro. Qualche dettaglio sul futuro accordo è già filtrato: ai Sensi rimarranno la residenza di famiglia, Villa Pacelli, ed un patrimonio immobiliare per circa 25-30 milioni. L’alternativa per la Sensi è dire no all’offerta dei creditori ed iniziare una rischiosissima vertenza legale con un altissimo rischio di fallimento.

PEZZO DI STORIA - Logico, dunque, rinunciare ad un pezzo di cuore: il padre di Rosella, Franco, aveva acquistato il club giallorosso l’8 novembre 1993, mantenendone proprietà e presidenza fino al 17 agosto 2008, giorno della sua morte. Da quel momentola figlia, già ad, l’ha sostituito ai vertici. Unimportante pezzo di storia romanista, un’era appunto: in 17 anni la Maggica è tornata ai livelli della presidenza Viola, con il terzo scudetto (2001), due Coppe Italia (2007, 2008), due Supercoppe (2001, 2007) e una presenza costante in . Dopo i fasti tra anni Novanta e Duemila, con gli acquisti di stelle come Montella, Batistuta, , Cassano e arrivi di futuri big come Samuel e Mexes, proprio Rosella ha scelto una gestione cauta, a causa dellagrave crisi societaria. Per questo, i tifosi giallorossi ieri non hanno rinunciato alle contestazioni con striscioni come “Virtuosi saluti!”, “Buffona vattene”, “17 anni di bugie” e“Rosella Sensi blah, blah, blah”.

L’INTER GODE - Unicredit non ha comunque intenzione di controllare la Roma. L’idea è quella di trovare al più presto un acquirente e passargli la patata bollente (il calcio non è un buon affare neppure per un colosso bancario). La stessa Sensi potrebbe mantenere un ruolo operativo di transizione, anche perché è stata appena eletta vicepresidente della neonata Lega Serie A. In ogni caso si rischia l’impasse tecnica. Il mercato giallorosso era iniziato bene, con l’arrivo degli svincolati Simplicio (Palermo) e Adriano (Flamengo). In queste ore si deve parlare della cessione di Mexes e del riscatto di Burdisso dall’Inter: tutte trattative, però, congelate in attesa degli eventi. Alla fine a sorridere (oltre ai laziali) è l’Inter. Dal 2006 ad oggi la Roma è stata l’unica a mettere in dubbio lo strapotere nerazzurro. Un ridimensionamento di &Co sarebbe un’altra vittoria per Moratti.