"La qualità di Menez sarà decisiva"

20/07/2010 alle 11:25.

IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - «Vi faccio un solo nome: David Villa. Corsa, pressing, fantasia e gol. Il tridente della Roma deve prendere spunto da lui». Ubaldo Righetti, ex campione giallorosso e attulamente commentatore televisivo, non ha dubbi: per sostenere i tre attaccanti, i giallorossi devono rifarsi al bomber del Barcellona fresco campione del Mondo.

Si riferisce solo a Villa? "Soprattutto a lui, che durante le partite del Mondiale ha mostrato abnegazione e spirito di sacrificio incredibili. Pressava come un matto e ha fatto anche cinque gol."

Anche l’Inter, la scorsa stagione, giocava spesso con tre attaccanti più Sneijder alle spalle. "Sì, e riusciva a supportare quel modulo perché Eto’o e Milito tornavano sempre, così come lo stesso Pandev. L’attaccante moderno non sta più fermo ad apettare che gli arrivi la palla. Corre e si muove a tutto campo. Per questo sono d’ ccordo con Vucinic quando dice che il tridente si può fare ma occorre sacrificio da parte di tutti. Così si costruiscono i successi e non le singole vittorie."

Cioè? "La Roma ha tre attaccanti talmente forti che se sono in giornata possono battere qualunque squadra. E arriva, così, la singola vittoria. Per costruire dei successi duraturi, invece, è necessario quello spirito di cui parlava Mirko."

Ha visto la prima uscita della Roma a Riscone? "Sì, ma questi test lasciano il tempo che trovano. È presto per dare un giudizio, i giocatori erano imballati e gli avversari diciamo che... Non erano proprio avversari. Però posso dire che mi è piaciuto Menez."

Può essere il suo anno? "Certamente. Ranieri, la scorsa stagione, ha fatto un grande lavoro psicologico per farlo rendere al massimo e i frutti si sono visti visto che il ragazzo si è trasformato.  Può essere una carta importante,specie perché nel calcio di oggi non conta più la quantità delle presenze ma la qualità. Non è importante che Menez faccia trenta o quaranta  artite l’anno, conta che quei venti o trenta minuti  che fa siano decisivi. E se c'è uno che può cambiare le partite è lui."