Italpetroli-Unicredit, altra fumata nera Tutto rinviato all’udienza del 5 luglio

01/07/2010 alle 11:27.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - NON SAREBBE stato trovato ancora un accordo tra Unicredit e Italpetroli. L’ultimo giorno utile per poter raggiungere un’intesa, quindi, resta il 5 luglio, quando le parti si rivedranno davanti al presidente del collegio arbitrale, Cesare Ruperto. Fumata nera, per ora. In giornata potrebbe essere pubblicato un comunicato che farà luce

Fumata nera, per ora. In giornata potrebbe essere

pubblicato un comunicato che farà luce sull’appuntamento di ieri tra i legali di Compagnia Italpetroli e Unicredit. Le parti si erano date appuntamento intorno alle 18 presso lo studio Gambino, il legale che assieme all’avvocato cura gli interessi della famiglia Sensi. Per Unicredit si sono presentati i legali Carbonetti e Di Gravio. Quasi due ore di colloquio per cercare di trovare un pre-accordo, che consenta il 5 luglio di porre fine al lungo braccio di ferro tra il gruppo creditizio e Italpetroli. Altrimenti, come avvisava giorni fa il presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto, «si andrà a sentenza». Un esito che comporterebbe tempi lunghi. Uscendo dallo studio, nessuno dei legali si è voluto sbilanciare. «Sul comunicato dovrete aspettare domani, ma non posso assicurarlo. Per quanto riguarda l’incontro di oggi (ieri, ndr) non posso dirvi nulla, sono cose troppo delicate», spiegava l’avvocato . Dietro al segreto professionale («non posso parlare») si è trincerato invece Carbonetti, uno dei legali di Unicredit.

L’intesa sarebbe ancora lontana. Il problema è principalmente il valore da attribuire agli asset di Italpetroli. In particolare, ci sarebbe ancora una notevole distanza tra l’offerta della banca, che avrebbe proposto di azzerare i 325 milioni di debiti di Italpetroli rilevando il restante 51% della società ancora non posseduto - e a cascata il club giallorosso -, lasciando alla famiglia immobili per una ventina di milioni. La proposta non

sarebbe stata giudicata sufficiente dai legali della famiglia Sensi. In ballo non ci sono solo questioni economiche, ma anche le garanzie che l’attuale proprietà ha chiesto sul futuro della società sportiva, ovvero una soluzione in grado di mantenere la Roma ai livelli competitivi di questi ultimi anni. Solo qualora venisse trovato un accordo si potrebbe nominare un advisor per stabilire il prezzo della Roma e trovare un eventuale acquirente. Che al momento non sembra esserci.

Il sindaco Alemanno ha promesso di monitorare la situazione, per evitare che qualcuno speculi sulla passione di milioni di romanisti: «Mi auguro che giunga un accordo. Nei prossimi giorni devo sentire Unicredit

e Rosella Sensi per seguire la situazione. Siamo arrivati al nodo, vigilerò con grande attenzione affinchè

non ci siano ripercussioni sull’attività sportiva. Speriamo di avere una soluzione che tuteli la squadra. Non sono ancora in grado di esprimermi. Appena li avrò sentiti darò il mio punto di vista, ma farò di tutto affinché

la squadra sia tutelata. Perché è un bene prezioso per questa à
».

È stata una giornata movimentata anche per il titolo As Roma, che a Piazza Affari ha fatto segnare un rialzo del 2,96%, chiudendo a un prezzo di riferimento di 0,906 euro. Notevole è stato il volume degli scambi: sono passate di mano oltre 2,4 milioni di azioni. Ovvero l’1,7% del capitale.