GASPORT (S. BOLDRINI) - E se fosse Francesco Totti il leader che il centrosinistra sta cercando da tempo? Quello che è accaduto ieri è emblematico. Doveva essere il giorno della prima intervista della stagione, con il supplemento di un incontro con Roberto Pruzzo al quale strappò nel dicembre 2004 il primato di gol nella Roma, e poi della stretta di mano con Alessandro Pittin, medaglia di bronzo nella combinata nordica allOlimpiade di Vancouver, e poi ancora degli auguri, attraverso Radio Radio, di Carlo Mazzone, Carlo Verdone e Lando Fiorini: è andata invece in scena una nuova puntata della contrapposizione che divide sempre di più Francesco Totti dalla Lega Nord. Stavolta, a scatenare il putiferio è stata una richiesta di spiegazione sulle polemiche che negli ultimi tempi hanno fatto del capitano romanista un simbolo anti-Lega. Sotto gli occhi di papà Enzo, Totti ha spiegato: «Mi attaccano perché io sono romano e loro sono invidiosi. Credo che abbiano cose più serie di cui
Dalla Lega (Borghezio) sono arrivate repliche durissime. Totti ha affidato allavvocato Franco Coppi il compito di verificare se esistano gli estremi per una querela. In serata, la presa di posizione della Roma, attraverso il dirigente Gian Paolo Montali: «E inaccettabile che si usino queste espressioni nei confronti di Totti. E stato superato il limite della decenza. Totti ha espresso un concetto condiviso da molti sulla bellezza straordinaria di Roma. Non ha offeso nessuno e sta ricevendo, in cambio, insulti».
Anche la Roma, come desiderava Totti, potrebbe affidare la pratica ai suoi avvocati. E in serata ha diffuso un comunicato in cui si dice dispiaciuta e afferma che le dichiarazioni di Borghezio «offendono uno dei simboli della città di Roma riconosciuto per le sue doti umane che da sempre lo hanno contraddistinto». Il passato Preso atto che la politica è più avvelenata del calcio, Totti ha parlato di tutto: passato, presente, futuro e Nazionale: «Dopo lepisodio legato a Balotelli, nella finale di Coppa Italia, avevo pensato di smettere, ma le persone che mi sono più care mi hanno convinto a continuare. Non ho mai detto certe cose a Balotelli. Lui mi aveva fatto saltare i nervi per gli insulti ai romani, ma prima della premiazione gli strinsi la mano. Nonso perché quando ci sono io di mezzo, si scatena sempre il putiferio. Io sono buono e generoso, forse mi trattano così perché sono romano. Ma guardate che è successo anche con De Rossi: ha espresso concetti condivisi da molti, ma è stato attaccato in mododurissimo. Lo scudetto? Ce lo siamo giocato contro la Sampdoria: abbiamo perso una partita che nel primo tempo dovevamo vincere tre a zero. LInter ha meritato: quando vinci su tutti i fronti, sei il più forte. Bravi soprattutto i giocatori. Mourinho? Non ci mancherà. Sono invece dellidea che nel calcio italiano sia cambiato ben poco: prima cera lo strapotere Juve, ora cè lInter. Le grandi possono sempre contare su alcuni privilegi. Mi hanno rubato due scudetti. Laddio dei Sensi? Questa famiglia va ringraziata per quello che ha fatto per la Roma. Rosella Sensi ci ha parlato prima di partire per il ritiro e ha detto di stare tranquilli».
Il presente «Vivo con serenità questa fase di transizione, se poi dovesse arrivare uno sceicco con il portafoglio gonfio, tanto meglio. Certo, sarebbe bello avere un presidente romano e romanista, ma se il club dovesse finire nelle mani di uno straniero ricco, non sarebbe male. Credo che questa Roma sia più forte della scorsa stagione. Adriano e Simplicio sono due rinforzi importanti. Adriano lho visto benissimo. Può vincere le partite da solo. Non è grasso: è solo robusto. Ora ci manca un difensore e stiamo aspettando Burdisso, madieci milioni di euro mi sembrano troppi. Proveremo a lottare per lo scudetto e ad andare lontano in Champions. Se dovessi scegliere, preferirei la Champions. E lunico trofeo importante che mi manca, poi potrei ritirarmi sereno. Che cosa mi serve per essere felice? La salute. Basta con gli infortuni gravi».
Nazionale, Mondiale e Cassano «Ho visto quasi nulla del Mondiale, ma non mi aspettavo che la Nazionale uscisse al primo turno. Forse qualche giocatore importante non era in buone condizioni. Deluso da Lippi? In un colloquio prima del Mondiale, mi spiegò i motivi per cui non mi avrebbe chiamato. Ora cè Prandelli e gli rivolgo i miei migliori auguri perché è un grande allenatore, ma soprattutto una persona straordinaria. Un mio ritorno in Nazionale? Se ero vecchio prima, figurarsi adesso. Mi dispiace per Maradona, tifavo per lui. Mi piace moltissimo e resta il più grande calciatore di tutti i tempi. Il più simpatico tra lui e Platini? Maradona, non si discute. Capello mi ha deluso: da lui mi sarei aspettato di più. Il matrimonio di Cassano? Non sono stato invitato, ma ero in vacanza e non ci sarei comunque andato».
Il futuro «Anche se sono il più anziano, come ho detto qualche giorno fa ad un compagno di squadra, mi sento 25 anni addosso, non 34. Questa stagione voglio giocare il più possibile ed attaccare il record di Baggio. Sono a quota 192 gol, ne mancano 13 per arrivare a 205. Gestirmi? Per mela gestione migliore è giocare. Se sto bene, perché dovrei farmi da parte? Il rapporto con Ranieri è ottimo. A lui dico sempre quello che penso. Se serve, sempre nel rispetto della persona, lo mando anche a quel paese. Il giorno che mi escluse dalla finale di Coppa Italia, "rosicai" parecchio. Mi annunciò la sera prima che sarei andato in panchina, ma fino allultimo sperai in un ripensamento».
La tecnologia « Ho sempre espresso parere favorevole alle telecamere, ma secondo me non vogliono introdurle perché qualcuno perderebbe un enorme potere. Braschi designatore? Tanti auguri».