LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il lavoro dei legali termina qui. Come trapela da ambienti vicini alla banca, il vertice tra gli avvocati di Unicredit e Italpetroli è stato l'ultimo nell'ambito di un tentativo di accordo per evitare la sentenza arbitrale. Stessi attori della scena girata quarantotto ore fa: padrone di casa, questa volta, Carbonetti, legale Unicredit. Con lui, gli avvocati Di Gravio per la banca e Gambino e Conte per i Sensi. Quasi due ore di vertice in cui tutti gli elementi sono stati messi sul tavolo. Non serviranno altri incontri, i legali riferiranno in queste ore l'esito dell'incontro.
SCENARI - In caso di accordo, prende quota l'idea della nomina di un trust (un soggetto giuridico che consentirebbe alla banca di mantenere una posizione defilata) a cui affidare la gestione degli asset - Roma in testa - in attesa che l'advisor (Rothschild avrebbe già ricevuto un mandato non ancora ufficiale) trovi acquirenti con cui trattare le dismissioni. Difficilissimo che i Sensi possano mantenere un ruolo gestionale senza avere il controllo. Senza intesa si andrebbe alla sentenza arbitrale, entro comunque la fine di luglio. Con quali scenari? In caso di vittoria di Unicredit, annullamento del piano di rientro sottoscritto due anni fa e ripristino della macchina giudiziaria dei decreti ingiuntivi. Poche le
possibilità di appello: l'unico ricorso che si può opporre ad un arbitrato è chiederne l'annullamento per gravi irregolarità. Difficilissime, in ogni caso, da dimostrare.
ALEMANNO GARANTE - Tra Italpetroli e Unicredit, la terza parte in causa è un soggetto silenzioso, che vive con il fiato sospeso l'evolversi di incontri, indiscrezioni, comunicati, scenari presenti e futuri: la città. A farsi garante del futuro giallorosso, Gianni Alemanno. "Non possiamo vigilare sull'aspetto economico - ha detto il sindaco nel corso del forum Italia-Africa - perché appartiene soltanto alla società e alla banca, ma possiamo e dobbiamo vigilare sul destino della squadra". Un po' di retorica per una nuova presa di posizione, forzando i concetti già affrontati due giorni fa. "Vogliamo una Roma forte che non abbia problemi di finanziamento alle spalle. Questo perché il tifo e il calcio appartengono alla storia della città. Staremo molto attenti, lo abbiamo detto chiaramente sia alla società che a Unicredit". Messaggio ricevuto.
PRADE' PER BURDISSO - La gestione del club, in ogni caso continua. Oggi a Milano, hotel Principe di Savoia, il direttore sportivo Daniele Pradè ha incontrato il collega nerazzurro marco Branca. Sul tavolo, il riscatto di Burdisso. "Nelle prossime ore si saprà qualcosa in più di questo incontro" ha affermato Branca a Sky alimentando un alone di mistero circa l'esito della chiacchierata. In realtà, Roma e Inter non sono ancora arrivate ad una fumata bianca. Per la verità da Milano hanno fatto sapere di essere disposti ad assecondare la volontà del giocatore (che ha già scelto la capitale per il proprio futuro), a patto di essere accontentati con un corrispettivo economico. Sull'entità della cifra si dovrà discutere. Il club di Moratti vorrebbe di più dei cinque milioni da cui parte la Roma. Il doppio, almeno nell'idea di partrenza. Si discuterà, con nun occhio agli sviluppi sul fronte societario.
CESSIONI - Intanto, si muove un mercato minore. D'Alessandro, promesso al Siena, si avvia verso Bari. In cambio ai toscani andrebbe Pettinari, che saluta l'ipotesi Lecce (dove invece potrebbe finire Sini). Il romeno Stoian a un passo dal Pescara, mentre per Crescenzi sempre più calda la pista Crotone. A Trigoria si valuta il portiere ex Lazio Santarelli, che potrebbe essere girato in prestito in Lega pro.