«I nostri ottocento chilometri d’amore»

17/07/2010 alle 05:06.

IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - «QUEST’ANNO ce la possiamo fare... sempre che non ci si mettano di nuovo gli arbitri a favorire l’Inter». C’è ottimi- smo tra i circa trecento tifosi giallorossi che sono arriva- ti a Riscone per vedere la Roma. La paura, come al solito, riguarda le possibili intromissioni da parte di fattori ester- ni al campo.

Noi ci saremo per far sentire la nostra voce». Papà Carmine e mamma Veronica sono insieme ai figli Nicolas e Desirè. «Li abbiamo portati a vedere i calciatori ma siamo un po’ delusi perché non si riesce a venire in contatto con loro». «Non siamo riusciti – interviene il piccolo Nicolas, 6 anni e un orecchino al lobo a forma di lupetto – nemmeno a farci fare una foto o un autografo. Speriamo di riuscirci prima del nostro ritorno a Roma». Da Roma, e precisamente da Ponte Mammolo, sono arrivati Pino, Ettore e Massimiliano. «Speriamo bene, dovevamo vincere già lo scorso anno. Siamo ottimisti». Daniela arriva da Lugano insieme ad alcune sue amiche. «E’ più forte di me, non riesco a non venire quando c’è la squadra in ritiro. Vivendo in Svizzera poi non posso vederla tutte le domeniche allo stadio e allora approfitto tutte le volte che la squadra gioca al nord: il 21 agosto per la Supercoppa sarò in prima fila». Altro argomento caldo è la tessera del tifoso. Ieri sulla tribunetta del campo di allenamento è apparso uno striscione “Chi si tessera è una m...., voi in banca noi in bianco”. «Io la chiamo tessera del pagliaccio – è l’opinione di Daniela – anche perché a me sembra una grande pagliacciata. Siamo già schedati col biglietto nominativo, a che serviva un’altra tessera?». Sulla stessa linea Paolo. «Io la tessera non l’ho fatta e non la farò mai. E nessuno potrà impedirmi di seguire la mia squadra».