Forza lupi, ma senza Sensi

07/07/2010 alle 14:16.

MERCATI&FINANZA - Nell'ambito del procedimento arbitrale promosso da Compagnia Italpetroli spa nei confronti di Unicredit, l'udienza di lunedì è "stata sospesa per l'ora tarda e aggiornata alle ore 18 dell'8 luglio 2010 al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione". Con questo scarno comunicato, per altro richiesto dalla Consob, la società della famiglia Sensi, che controlla l'A.S.Roma, ha spiegato il risultato del lungo incontro di avvio settimana con i rappresentati di Unicredit. La n

Con questo scarno comunicato, per altro richiesto dalla Consob, la società della famiglia Sensi, che controlla l'A.S.Roma, ha spiegato il risultato del lungo incontro di avvio settimana con i rappresentati di Unicredit. La nota non è entrata nei dettagli per spiegare cosa impedisca ancora la firma dell'accordo. Ma da oggi si può cominciare a dire che per il club giallorosso sta per finire l'era dell'impero dei Sensi, destinazione piazza Cordusio. E' la prima volta nella storia che una squadra di calcio diventa proprietà di un istituto di credito, la prima volta che un team non passa di mano da un imprenditore a un altro. Il resto però è ancora una nebulosa e Unicredit dovrà faticare non poco per trovare la cordata giusta che decida di investire nella squadra della capitale.

Dopo due lunghe riunioni, le parti hanno lavorato alla bozza d'intesa, preludio all'accordo definitivo, dopo aver completato le ultime valutazioni tecniche e fiscali. Ma il grosso, a meno di colpi di scena dell'ultima ora, di certo non impossibili, vista la storia di questa lunghissima e travagliata trattativa, sembra che sia stato fatto. Le parti si ritroveranno domani per mettere a punto le parti essenziali del contratto. il 100% di Italpetroli, la holding di casa Sensi che controlla la Roma, dovrebbe passare a Unicredit che già ne controllava il 49% e, con la holding, verranno conferiti all'istituto guidato da Alessandro Profumo anche tutti i principali asset: depositi petroliferi di Civitavecchia, terreni, immobili e soprattutto la squadra. Unicredit darà immediato mandato a un advisor, individuato in Rothschild Italia, il compito di avviarne la dismissione, che, per quel che concerne la Roma, non dovrebbe avvenire tramite un'asta, ma con trattativa privata.

Unicredit, in queste settimane, non è rimasta immobile, ma ha avviato trattative con fondi italiani e internazionali e imprenditori per poter trovare l'acquirente in grado di valorizzare e investire sull'asset di maggiore prestigio. D'altra parte la banca di Profumo non intende gestire la Roma in questa fase di transizione, ma vorrebbe lasciare a Rosella Sensi, la presidenza del club. Alla famiglia resterà una serie di immobili, per un valore totale di 35 mln di euro. Nel frattempo ieri il titolo in borsa, partito in negativo, ha recuperato, sull'onda degli acquisti generalizzati e ha chiuso a 0,97 euro, +0,41%, dopo aver toccato un massimo intranday di 0,99 euro.

Sul futuro della società si sono buttati anche gli scommettitori, soprattutto esteri. Secondo Bet1128, vale 1,75 la possibilità che la società, entro il 2011, passi, via Unicredit, dalla famiglia Sensi a un gruppo di imprenditori romani (si fanno i nomi di Angelucci e Angelini e di una merchant bank, in questo caso con l'incarico di presidente per Giovanni Malagò). La Roma ancora in mano a Rosella Sensi, riporta Agipronews, non è un'ipostesi contemplata dai quotisti. Non mancano ipotesi più esotiche, a quote più consistenti: i bookies alzano l'offerta sull'interessamento da parte di investitori americani, arabi e asiatici: la proposta sale a 3,50.