Dall’A degli Arabi alla Zeta di Zeman

30/07/2010 alle 11:37.

L ROMANISTA (G. PIACENTINI) A come ARABI. Una presenza costante durante tutto il ritiro di Riscone in cui le questioni societarie sono andate di pari passo con quelle del campo.

B come BOMBER e quando a Roma dici Bomber dici Roberto Pruzzo. E’ stato uno dei protagonisti del ritiro. Acclamato come un calciatore in attività, soprattutto da tifosi over 40 ma anche dai ragazzini. Una sorpresa assoluta come comunicatore: ha intervistato come un giornalista navigato , ha duettato davanti alle telecamere con Bruno Conti e si è fatto immortalare in un abbraccio con Mirko Vucinic, sul quale ha puntato ad occhi chiusi. Fisicamente sta più in forma di quando giocava, merito anche delle lunghe corse che si è concesso in questi giorni insieme ad alcuni colleghi "sportivi".

C come CLAUDIO MARTELLO Ha picchiato come un martello Claudio Ranieri. Il tecnico giallorosso è stato protagonista assoluto del ritiro e non ha mollato un centimetro fino alla fine. La convinzione fatta persona: poche chiacchiere e tanta sostanza. Dalla mattina, quando faceva il giro dei tavoli per controllare l’alimentazione dei suoi, fino alla sera prima di andare a dormire.

D come DORIS OKAKA E’ la mamma di Stefano, per quei pochi che non lo sapessero. Ha seguito tutto il ritiro e sembrava una di quelle mamme che accompagnano i figli alla scuola calcio. Aveva la sua postazione nella zona riservata alla stampa e da lì chiamava e consigliava il figlio: "Stefano hai messo la pomata?" l’abbiamo sentita dire al figlio che, imbarazzato, ha risposto: "Sì mamma stai tranquilla". Bello di mamma.

E come ENZO TOTTI. Lo Sceriffo è stato una presenza costante. Dall’alto controllava tutto quello che succedeva in mezzo al campo e con lo sguardo seguiva il figlio in mezzo al campo. Si è segnalato anche per accanite partite a carte a briscola e tressette.

F come FRATE DOMENICO. E’ stato l’artefice indiretto del deferimento di . Quaranta anni, tifoso romanista dalla nascita (a testimonianza di questo ci ha fatto vedere un tatuaggio pre-voti che lo dimostra in maniera inequivocabile), si trovava in campeggio con i suoi ragazzi e durante una mattinata di libertà ha fatto visita alla formazione giallorossa. Una sua affermazione «negli ultimi anni ci hanno rubato due scudetti» è stata riportata a  in conferenza stampa sotto forma

di domanda: la sua risposta affermativa

gli è costata il deferimento. Chissà che ora non ci sia bisogno dell’intervento divino per evitare la .

G come GUIDO NANNI. E’ il volto nuovo nello staff di Ranieri. Insieme a Pellizzaro allenerà i portieri giallorossi e siccome proviene dalla Lazio ci ha tenuto subito a mettere le cose in chiaro: «Non sono laziale, sono stato quattro anni in quella società ma sotto la maglia biancoceleste portavo quella della Roma. Sono romano e romanista da sempre». Ben arrivato.

H come HINTERHUBER. L’albergo che ha ospitato la Roma per tutto il ritiro. Il nome non lascia pensare a nulla di buono (Inter-ruber), sarà per questo che i nerazzurri il prossimo anno vogliono tornare in ritiro proprio qui.

I come IMPERATORE. Adriano, l’uomo più atteso del ritiro. In evidente ritardo dal punto di vista fisico nei confronti dei suoi compagni di squadra, ha lanciato comunque segnali incoraggianti. Fuori dal campo abbiamo trovato una persona diversa da quella che ci avevano descritto: sempre sorridente e disponibile. «Solo chi cade può rialzarsi e io sono già caduto», la sua promessa. Lo aspettiamo.

J come JERRY Menez, Ranieri lo ha ribattezzato così. E’ stato la rivelazione del ritiro, un poeta prestato al calcio. Sorridente come non lo avevamo mai visto con la maglia della Roma, un giocatore diverso rispetto a quello musone che non parlava con nessuno dodici mesi fa. Tutti in casa giallorossa hanno puntato su di lui: dovrà ripagare tanta fiducia.

K come KARAOKE. La palestra dove si allenavano i giallorossi era sistemata proprio sotto la postazione dei giornalisti. Quindi capitava spesso di sentirli cantare a squarciagola durante gli allenamenti: in prima fila c’era sempre Rodrigo Taddei, tra i più stonati in assoluto. Sul repertorio è meglio sorvolare: inadeguato.

L come LIVE inteso come diretta. E’ stato un ritiro raccontato in tempo reale, con una copertura mediatica senza precedenti. Grandissimo lavoro di Radio Radio Tv-Roma Uno, che con i suoi inviati ha coperto tutta la giornata giallorossa dalla mattina fino alla sera e di Roma Channel, che ogni giorno ci ha regalato interviste esclusive. Grande lavoro anche da parte di Sky, che ogni mezz’ora faceva un collegamento in diretta e Mediaset che ha dato ampio spazio al ritiro all’interno dei suoi telegiornali sportivi. E’ stato però anche il lavoro dei siti dedicati alla Roma, che si sono trasferiti in massa a Riscone seguendo minuto per minuto tutti i movimenti dei giocatori romanisti. Complimenti a tutti.

M come MOSCHE, il vero punto dolente di questo ritiro. Abbiamo passato 13 giorni assaliti dalle mosche, che stavano ovunque. Una vera piaga. M però non solo come mosche ma anche come come Moschea: ne è stata allestita una all’interno dell’Hotel Majestic che ha ospitato la squadra araba dell’Al Sadd negli ultimi

tre giorni di ritiro. Così, tra la sala da pranzo e l’ascensore è capitato di vedere giocatori rivolti verso La Mecca a pregare.

N come NICOLAS BURDISSO. La sua assenza è stata il principale argomento di discussione del ritiro. IL dubbio di Nanni Moretti «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?» ha avuto la sua risposta: pur non essendoci è stato uno dei giocatori più chiacchierati. Il dubbio Burdisso sì, Burdisso no ha animato le discussioni di mercato del ritiro, e il dubbio non è stato ancora risolto.

O come ORGANIZZAZIONE.Semplicemente impeccabile. Rispetto allo scorso anno la situazione è migliorata sensibilmente, merito soprattutto di Francesco Bertagnolli della Sud Tirol Event, che ha coordinato in maniera eccellente tutte le operazioni riguardanti la stampa. Un quarto d’ora dopo la fine della partita contro la Selezione Riscone-Brunico si è presentato in sala stampa con un bel pacchetto di dvd che contenevano gli highlights della gara lasciando sgomenti i giornalisti presenti.

P come PHILIPPE MEXES. L’Angelo Biondo, il più acclamato dai tifosi. Si è presentato in ritiro con il botto: «Non andrò mai alla » ha detto pochi minuti dopo aver messo piede a Riscone. Insieme a Menez è il più nominato dai compagni di squadra e dai dirigenti che lo indicano come il giocatore su cui puntare per la prossima stagione, speriamo che abbiano ragione.

Q come QUI NON SI PASSA. Gli addetti alla sicurezza sono stati implacabili. a guardia di qualsiasi varco d’accesso al ritiro romanista non hanno avuto pietà per nessuno: auricolari come bodyguard, fiscali come vigili urbani, non si sono lasciati impietosire né da mamme con bambini, né da frati francescani. «Li scegliamo non tifosi di calcio, almeno non si lasciano distrarre» è stata la spiegazione di Huber, uno degli organizzatori. Una cosa vera a tal punto che nei primi giorni di ritiro un addetto alla sicurezza non ha fatto passare Bruno Conti perché non aveva il pass per l’automobile. Fiscali.

R come ROMA. Basta la parola. Per dodici giorni la capitale si è trasferita a Riscone dove i cartelli stradali sono prima in tedesco e poi in italiano e dove la televisione ha i canali stranieri e non quelli italiani. E’ stato bello vedere tanti colori giallorossi in giro per il paese, ci ha fatti sentire un po’ a casa nostra.

S come SCUDETTO. In pochi hanno avuto il coraggio di pronunciare la parola magica. «Cercheremo di fare meglio dello scorso anno» è stata la frase più pronunciata in conferenza stampa. Solo Adriano e Menez hanno preso il toro per le corna e lo hanno detto senza mezzi termini e senza alcuna scaramanzia: «Vogliamo vincere lo Scudetto». Anche noi.

T come TOTTI, il più grande calciatore della storia della Roma, e questo basta. T come Tridente, il grande dubbio del ritiro. Tridente sì, tridente no. Ranieri ha provato con insistenza la T-A-V -Adriano-Vucinic con Menez alle loro spalle. Uno schieramento che fa sognare i tifosi giallorossi ma che difficilmente vedremo nelle partite che contano. T però anche come tifosi: registrate oltre seimila presenze in tutto il ritiro. Un successo per l’organizzazione e l’ennesima dimostrazione d’amore da parte di un popolo innamorato della sua squadra. Come al solito, ma non serviva la conferma, i tifosi romanisti hanno dimostrato di avere una marcia in più.

U come UOMO RAGNO. Non hanno ucciso l’uomo ragno i giocatori della Roma, nemmeno quando se lo sono visto piombare in mezzo al campo durante un allenamento. Non lo hanno ucciso perché hanno riconosciuto il fisico non proprio asciutto di uno dei massaggiatori giallorossi che aveva annunciato l’invasione. Ha mantenuto la promessa, facendo fare una bella risata a tutti.

V come VUCINIC. Sarà la sua stagione, e su questo non ci sono dubbi. Se avesse anche l’istinto del killer sarebbe perfetto. Si è beccato un rimprovero, a distanza, da Zeman.

Z come ZEMAN, il boemo non cambia mai. In ritiro col Foggia a pochi chilometri dalla Roma, ha costretto i cronisti che lo erano andati ad intervistare a farlo all’aperto con una temperatura vicina a zero gradi perché lui doveva fumare. Quando parla non è mai banale, e quando sta in silenzio fa capire molto di più di quando parla.