Verdone: "Io sono fiero di De Rossi"

22/06/2010 alle 11:06.

GASPORT (G. FREISON) - Una puntata che mancava, quella che lega insieme la futura Roma di Ranieri e l’attuale Italia di Lippi. Con Carlo Verdone a dirigere, e commentare: da gran regista, anche fuori dal set. «Non mi perdo una partita della Nazionale, ovviamente. Ma, neanche le notizie estive che girano intorno alla Roma». Ha ricevuto il premio Alberto Sordi all’Auditorium, e tra poco tornerà a scrivere il film che sta creando con la Filmauro di De Laurentiis, che vedremo il prossimo anno

Partiamo dal nuovo acquisto, Adriano.

«Beh, lui potrebbe essere l’uomo giusto, quello che ci manca. Noi abbiamo bisogno di un centravanti di sfondamento: ma deve entrare in forma, perdere10 chili, e disciplinarsi molto, altrimenti diventa un centravanti di affondamento».



Con lui, la squadra è completa?

«Alla Roma manca uno che faccia gol di testa, e di potenza. Che stia lì davanti, pronto a metterla dentro. Adriano è un giocatore con la G maiuscola: tutto dipende da lui, ora. Se si vuole impegnare seriamente, tanto, lo vedremo subito. Simplicio, beh, vediamo come si amalgama con il gruppo e crediamo in lui...è un trequartista che segna, no? Burdisso, invece, è stato fondamentale questa stagione, nel suo ruolo».



Dalla Roma all’Italia, ci arriviamo passando da , e un suo commento è d’obbligo.

«Eccezionale. Principalmente, sono fiero di lui per come sta giocando: l’affetto di tutta la à gli deve essere arrivato. Guardi, sono dalla sua parte, anche...»

Anche quando grida nelle orecchie di Marchisio l’inno corretto?

«Certo, ha fatto bene. Cosa vuol dire Roma-ladrona? Ma ladrona de che? E finiamola di far parlare quei politici che attaccano la capitale o la Nazionale in maniera pretestuosa: io mi sono rotto di sentirli dire certe cose. L’80% dei politici non sanno cosa vuol dire vivere a Roma: avranno un ufficio qui, dicono che Roma è bella, ma non vivono la realtà di tutti i giorni».

C’è chi tifa contro, però...

«Beh, fanno proprio una figuraccia. Anche l’attacco agli stipendi dei calciatori, prima di partire per Sudafrica, è stata una stupidaggine. Che i calciatori siano persone che se la passano bene, e non pensano alla depressione economica, è un dato di fatto e pure un altro discorso: ma mica è colpa loro».