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GASPORT (A. CATAPANO) - Così lontano, così vicino. Dietro il comunicato diffuso ieri da UniCredit «Ludienza del 23 giugno ha evidenziato spirito di collaborazione ma anche una significativa distanza sui contenuti economici e sulla struttura del possibile accordo. Quindi al momento non esiste unipotesi di operazione condivisa
Schermaglie In questa guerra di valutazioni i legali delle parti si rivedranno il 30 giugno e confidano di annullare le distanze, per ripresentarsi da Ruperto il 5 luglio con laccordo si inseriscono le schermaglie mediatiche. Qui nasce il comunicato UniCredit di ieri: un tentativo di ristabilire ruoli e diritti di creditore e debitore. Un modo per dire: se laccordo alla fine salterà, non dipenderà da noi. Del resto, accuse reciproche di sfruttare la stampa sono state motivo di accesa discussione già durante ludienza del 23 giugno. «Mi avete messo contro la piazza e armato i giornalisti», laccusa che la Sensi ha rivolto a UniCredit allinizio del meeting. La banca non si ritiene responsabile. Anzi, si considera parte lesa. Non a caso ieri una radio locale vicina alla famiglia Sensi lha pesantemente attaccata, addossandole la responsabilità di un eventuale ridimensionamento della squadra. In realtà, la banca ha non ha alcuna intenzione di deprezzare la Roma, appena uscita dalla grana stipendi e iscrizione: dopo laccordo, affiderà a Banca Rothschild il compito di valorizzarla e venderla alla cordata di imprenditori romani che si sta allestendo intorno ad un fondo americano. Nel frattempo, UniCredit valuterà se affidare a Gian Paolo Montali il ruolo di traghettatore e la disponibilità della Sensi a restare nel cda fino alla vendita.