Unicredit: Roma accordo lontano

26/06/2010 alle 12:36.

CORSPORT (P. TORRI) - Si tratta. Tra Unicredit e Italpe­troli per cercare quel punto di incontro che vorrebbe dire conciliazione, cioè il passaggio di buona parte degli asset del gruppo Italpetroli nella disponibilità del-l­’Istituto bancario diretto dal dottor Ales­sandro Profumo per ripia­nare il debito



LA GIORNATA - Ci sono mol­te voci a proposito della trattativa in corso che vivrà un altro appuntamento importante il prossimo 30 giugno ( forse l’ 1 luglio) quando gli avvocati delle parti si rimette­ranno seduti attorno a un tavolo per con­tinuare a cercare un punto d’incontro che consenta la chiusura della questione. Tra le parti la distanza sembra che sia di qual­che decina di milioni, cioè Unicredit vor­rebbe lasciare alla famiglia Sensi un pa­trimonio in immobili di venti-venticinque milioni di euro, la risposta dall’altra par­te è che servono una novantina di milioni per poter brindare (si fa per dire). Di si­curo si può dire che, in questo momento, da entrambi le parti, c’è anche un sottile gioco, a proprio uso e consumo, di infor­mazione e disinformazione con l’obiettivo di far crede­re che, in caso di mancato accordo, la colpa sarebbe dell’altro.

I FATTI - Noi preferiamo attenerci ai fatti. E quelli di ieri hanno fatto registrare un comunicato, attraverso un portavoce, di Unicredit. Comunicato che a leggerlo e basta, non è che sia un inno all’ottimismo per l’accor­do che dovrebbe sancire la fine di questa annosa questione: « L'udienza del 23 giu­gno scorso ha evidenziato spirito di colla­borazione, ma anche una significativa di­stanza sui contenuti economici e sulla struttura del possibile accordo. Quindi al momento non esiste un'ipotesi di opera­zione condivisa » . In attesa che si concre­tizzi questa ipotesi, si può cominciare a ragionare su cosa succederà nella Roma nel momento, se arriverà, in cui Unicre­dit avrà la disponibilità della società gial­lorossa.

SCENARIO - Unicredit, come ha già fatto sapere, non ha nessuna in­tenzione di gestire la Roma. Ma è chiaro che a fronte dell’eventuale mancanza di un compratore ( comprato­ri) immediata, dovrà af­frontare un periodo di tran­sizione, periodo oltretutto molto delicato visto che sa­rebbe quello del mercato e dell’inizio della nuova stagione con la par­tenza della squadra per il ritiro. La ge­stione ordinaria, diciamo così, sarà asso­lutamente garantita, bisogna tener pre­sente che Unicredit, in ogni caso, non vuole certo ridimensionare il valore del­la società giallorossa, basta un po’ di logi­ca per capire che si tratterebbe di un au­togol alla Niccolai.

Si stanno valutando un paio di ipotesi per il dopo 5 luglio, giorno del nuovo in­contro tra le parti nello studio privato del Professor Ruberto, arbitro super partes.

Un paio di ipotesi, ovviamente, legate al­l’esito positivo della conciliazione. La pri­ma prevederebbe un ruolo più decisiona­le per Gian Paolo Montali, attuale « coordinatore e ot­timizzatore » per usare le parole del comunicato con il quale la Roma annunciò l’arrivo del nuovo dirigen­te. Tocccherebbe a Monta­li, insomma, il ruolo di tra­ghettatore verso una nuova proprietà che potrebbe es­sere costituita anche da una cordata italo­straniera.

La seconda, invece, vedrebbe la dotto­ressa Rosella Sensi confermata nel ruolo di presidente ma con un Consiglio d’am­ministrazione del tutto rivoluzionato, cioè con manager in maggior parte espressio­ne della banca di piazza Cordusio.