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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - "Al momento non esiste un'ipotesi di operazione condivisa". Così recita un comunicato UniCredit. Stop alle trattative per l'accordo con Italpetroli? No. Non ancora, almeno. Il messaggio di piazza Cordusio è chiaro: per arrivare ad una stretta di mano, i vertici della holding dovranno abbassare le richieste.
DISTANZE - "L'udienza del 23 ultimo scorso ha evidenziato spirito di collaborazione ma anche una significativa distanza sui contenuti economici e sulla struttura dell'accordo. Quindi, al momento, non esiste un'ipotesi di operazione condivisa". La banca, nel messaggio inviato tramite agenzie e mezzi di informazione, sottolinea la differenza emersa in queste ore nella valutazione propria e quella fatta dalla famiglia Sensi, per gli asset che secondo accordi dovrebbero passare nelle mani di UniCredit in cambio dell'azzeramento del debito di 325 milioni. Il 30 giugno (o il 1 luglio) Italpetroli e UniCredit saranno nuovamente di fronte per provare a ridurre la distanza. Non c'è da aspettarsi - e il comunicato di oggi lo conferma - che le parti escano dal vertice con le firme sull'intesa. Si tratterà di una tappa, non per questo, però, meno importante.
MANAGER - Entro il 5 luglio UniCredit e Italpetroli dovranno trovare l'intesa per evitare di arrivare al lodo arbitrale, che entrambe vorrebbero evitare. Se venisse raggiunto l'accordo, oltre ad un figura tecnica che si dovrebbe occupare di dismettere le proprietà (Rothschild in vantaggio su Lazard), potrebbe essere individuata una figura con compiti politico-manageriali per lo sviluppo ordinario delle competenze di quelle società che non possono essere abbandonate. Roma in testa. Sempre più difficile, però, sia ancora la famiglia Sensi ad occupare questo ruolo. La banca avrebbe già iniziato a valutare alcuni nomi, tra cui quello dell'attuale coordinatore generale Gian Paolo Montali. Intanto, continuano le conferme circa il ritiro di Angelini. L'imprenditore farmaceutico ha fatto sapere ad UniCredit di essere fuori dalla corsa, confermando che in ogni caso non acquisterà la Roma. Strategia?
MOTTA E LE COMPROPRIETA' - Giornata di comproprietà a Milano. Il direttore sportivo della Roma Daniele Pradè, all'Ata hotel, ha come prima missione la risoluzione delle compartecipazioni. In attesa di risolvere quella con il Rimini per Barusso, si continua a discutere per Motta. Ieri la Roma aveva di fatto chiuso con l'Udinese per il rinnovo della comproprietà. Il giocatore, però, ha detto no. Soluzione buste? Forse. Con l'Udinese si lavora su uno scambio per portare a Roma (o a Udine) l'altro cinquanta per cento dell'esterno. A quel punto, si cercherebbero acquirenti. "Con la Juventus non abbiamo parlato", assicura la Roma, smentendo le voci di un incontro con i dirigenti bianconeri. Per risolvere la questione c'è tempo fino alle 19. Poi, le buste.