"Un passo indietro se l'offerta è seria"

04/06/2010 alle 10:53.

CORSERA - «Il giorno in cui si presenterà qualcuno che abbia un interesse e un progetto veri per il club, non avremo problemi a fare un passo indietro, anche se a malincuore». Rosella Sensi, in un’anticipazione dell’intervista al settimanale Panorama, in edicola oggi, ritorna su un suo vecchio cavallo di battaglia: la Roma non è in ostaggio della sua famiglia. Il problema è la mancanza di un acquirente pronto a pagare un prezzo per l’acquisto della società e non ad aspettare di poterla prendere a costo zero.

Molti i temi trattati dalla Sensi. Di stretta attualità di mercato quello su , nel mirino di tante squadre, con il Real Madrid di Mourinho in prima fila: «Una grande offerta per lui è già arrivata lo scorso anno e abbiamo già detto no». E quello sul futuro di Nicolas Burdisso, che Ranieri considera come un punto fisso della Roma che verrà ma che è di proprietà dell’Inter: «Moratti è un signore, non ci saranno problemi».

D’obbligo per chi vive ogni istante la Roma il riferimento al simbolo della squadra, : «Ogni suo gesto viene passato al microscopio, ma non si può distruggere un uomo con un linciaggio del genere». Il personaggio del giorno, più nel male che nel bene, è naturalmente Adriano: «Abbiamo fatto una scommessa reciproca e la vinceremo. Saranno i tifosi della Roma a tutelarlo». Tifosi che spesso l’hanno contestata, ma Rosella minimizza: «La contestazione è giusta se è nei limiti del rispetto. Tuttavia si tratta di una sparuta minoranza». Chiusura sulla tessera del tifoso, così contestata dagli ultrà romanisti e oggetto di una querelle tra e il ministero dell’Interno: «È un’iniziativa del ministro Maroni, siamo obbligati a darne seguito».

Oggi è previsto un incontro dei legali di UniCredit e della famiglia Sensi nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale chiamato a decidere (e possibilmente a mediare) tra le parti. Potrebbe esserci anche un rinvio, ma la situazione è in piena evoluzione. ItalPetroli è creditrice di oltre 300 milioni verso UniCredit, ma è andata all’attacco con la richiesta di un risarcimento danni per 50 milioni e la riduzione delle pretese della banca, anche per anatocismo, per circa 80 milioni.

Ieri c’è stato un comunicato ufficiale in cui ItalPetroli nega «qualsiasi comunicazione da parte del Collegio sindacale e della Società di revisione Bdo sull’intenzione di non firmare o non certificare il bilancio per l’esercizio 2009». I tempi per certificare il bilancio sono stretti: il 30 giugno. La Roma deve fare in fretta e, soprattutto, deve fare bene. L’impressione, tutta italiana, è che le sorprese non siano finite e che ci saranno altre puntate di questa telenovela.