Tra Unicredit e Sensi domani giorno della verità. E dai revisori sì condizionato al bilancio Italpetroli

22/06/2010 alle 12:48.

IL MESSAGGERO - Nuovo round che potrebbe rivelarsi decisivo domattina nella spinosa controversia fra Unicredit e Italpetroli che va avanti da oltre dieci anni, avendo la banca milanese ereditato la posizione da Banca di Roma. Davanti a Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, si incontreranno rappresentanti di primo piano di Unicredit corporate banking guidato da Piergiorgio Peluso e Rosella Sensi: l’incontro è stato organizzato da Ruperto per verificare la praticabilità di una conciliazione, cioè di una mediazione fra le parti che risolva il nodo del rimborso dei 325 milioni di debiti. Nei giorni scorsi intanto, secondo quanto risulta a Il Messaggero, i revis

I revisori da quel che si apprende danno l’ok ai conti e certificano la continuità aziendale sul presupposto, però, che la holding proceda speditamente in un piano di dismissioni. Piano che faceva parte dell’accordo sul debito del luglio 2008 con Unicredit ma che la banca ha disdettato a giugno 2009 per l’inadempienza nel pagamento delle rate e nel convicimento che il nav - valore del patrimonio netto - fosse negativo non essendo stato comunicato nei tempi previsti. I Sensi hanno impugnato davanti alcollegio arbitrale (Ruperto, Romano Vaccarelli, Enrico l’illegittimità della disdetta. Per addivenire a una conciliazione Unicredit avrebbe posto condizioni tassative: una gestione delle dismissioni di gruppo ordinata. Significa individuare un percorso definito che senza passare necessariamente da una datio in soluto (attribuzione della proprietà di Italpetroli) dia garanzie alla banca. E in attesa di trovare un compratore per la As Roma (Angelini si è tirato indietro), il club potrebbe restare nelle mani dei Sensi con paletti precisi nella gestione.