Sensi-Unicredit prove di accordo

30/06/2010 alle 10:43.

CORSPORT (R. MAIDA) - «Sarà un incontro tecnico», garantiscono i protagonisti. Qualco sa di formale, quindi, in attesa di oc cuparsi della sostanza della questio ne. In realtà c’è molto di più nella riunione che oggi, in uno studio le gale romano, coinvolge rà gli avvocati di Italpetroli, la società che con trolla la Roma, e i colleghi di Unicredit, la banca che aspetta il rientro dei 325 milioni di debito accumulati negli anni dalla famiglia Sensi. E’ la settimana probabil mente decisiva per il futuro della holding e, di riflesso, della Roma.



TRATTATIVE - In questi giorni, in gran segreto, sono pro seguiti i contatti tra le parti in causa. Rosella Sensi, rappresentata dagli avvocati e Gambino, accusa la banca di anatocismo ( sbagliato calcolo di in­teressi) ed è convinta di meritare 130 milioni di risarcimento per l’errore e per il danno d’immagine. Ma sono scher maglie ormai superate dalla speranza di un’intesa. Che non è così lontana. Perché Unicredit, attraverso gli avvocati Carbonetti, Di Gravio e Villa, avrebbe fatto sapere che un even tuale compratore per la Roma c’è. Un nome non nuovo in questa tribo lata vicenda finanziaria. Inoltre la famiglia Sensi ha ormai capito che la Roma, il bene più prezioso del gruppo, non può restare fuori dal pacchetto che cancella i debiti. E’ una conditio sine qua nondi qualunque ipotesi di accordo. E di fronte a una buonuscita giudicata accettabile si potrebbe ( dovrebbe) fare da parte.



SOLUZIONE - Come va a finire? Dopo tanti anni di voci, indiscrezioni, comunicati, smentite, tra tante verità e altre tante bugie, è difficile sbilanciarsi sull’esito della storia. Le certezze sono essenzialmente due: 1) Unicredit non ha alcuna in tenzione di gestire direttamente la Roma. Se si impossesserà della maggioranza delle azioni della società, lo farà sapendo di avere a disposizione il compratore. Subito. In caso contrario, i Sensi potrebbero restare provvisoriamente al timone accom pagnati da un advisor che curerebbe la cessione di tutti i beni di Italpe troli, Roma compresa; 2) bisogna fare in fretta. Ci sono stati troppi rinvii. Al 5 luglio mancano solo cinque giorni e le parti devono presentarsi da Ruperto con le idee chiare. Non si può anda re oltre lunedì perché poi, nell’ipotesi di scontro, il presidente avreb be bisogno di qualche settimana per emettere il lodo arbitrale. E l’estate è calda ma non infinita: il 31 luglio, prima delle vacanze, si deve chiudere per sempre ogni discorso. Lo sanno anche alla Roma, dove aspettano con ansia il verdetto finale per comple tare il mercato e organizzare la prossima stagione: programmare senza sicurezze sul futuro è una con traddizione in termini.