CORSPORT (R. MAIDA) - E un giorno molto, molto importante per la Roma. Forse è lultima possibilità che resta a Rosella Sensi per arrivare a un accordo con Unicredit, la banca legata a doppio filo a Italpetroli, il gruppo industriale di famiglia. Unicredit da un lato possiede il 49 per cento delle azioni della holding, dallaltro è creditrice verso Italpetroli di circa 325 milioni di euro. Ecco perché oggi, nello studio romano del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto, si incontreranno le due parti in ballo. Il magistrato Ruperto, diventato popolare nel calcio allepoca dello scandalo del 2006 come presidente della commissione dappello federale, chiederà a Rosella Sensi e a Piergiorgio Peluso, numero due di Unicredit, di « conciliare » . Se sarà possibile, tutti si stringeranno la mano con una schiarita sul futuro. Due le ipotesi di accordo che consentirebbe alla società di revisione Bdo di certificare il bilancio di Italpetroli: 1) Rosella Sensi cede buona parte del patrimonio, conserva una serie di proprietà e rimane presidente della Roma aspettando un compratore ( oggi, a quanto pare, non cè). 2) Rosella Sensi accetta di cedere la Roma alla banca, che poi cercherà per conto suo un acquirente e nel frattempo amministrerà il club con i suoi manager.
Se invece lincontro si rivelasse infruttuoso, interverrebbe il collegio arbitrale nella sua interezza per prendere una decisione che provocherebbe comunque un forte scossone a Trigoria.
LAPPUNTAMENTO -Al tavolo di Ruperto sono invitate otto persone. Oltre ai contendenti Sensi- Peluso, saranno presenti i due legali di Italpetroli, Antonio Conte e Agostino Gambino; gli avvocati di Unicredit, Valerio Di Gravio e Francesco Carbonetti; larbitro scelto dalla famiglia Sensi, Romano Vaccarella, e larbitro scelto dalla banca, Enrico Gabrielli. Sarà una mattinata di colloqui, trattative, avvicinamenti e tensioni. Alla fine della quale si saprà di più sulle prospettive di Italpetroli e, di riflesso, della Roma, il bene più appetibile e redditiziodella holding.
LE POSIZIONI -Ieri cera un po di preoccupazione tra i dirigenti di Trigoria. Tutti conoscono molto chiaramente la delicatezza del momento: Unicredit ha calcolato che alla cifra dovuta per il debito, visto che il piano di rientro non è stato rispettato, vanno aggiunti 50 milioni di danni dimmagine e altri 80 per errato calcolo degli interessi. La banca non sembra volere ridimensionare le sue richieste ed è disposta ad accordarsi con i Sensi, e quindi ad azzerare ogni richiesta economica, in cambio di quasi tutti i beni del gruppo, a cominciare dalla Roma. In subordine, Unicredit chiede garanzie su un percorso che porti alla vendita progressiva di tutti i cosiddettiassetdella holding. Roma inclusa. Con Rosella Sensi ancora sul ponte di comando aspettando la cessione definitiva. La famiglia Sensi da parte sua vuole cercare di non perdere la Roma. La partita è aperta ma fino a un certo punto. Se si va al muro contro muro, e quindi allarbitrato vero e proprio che darà certezze entro la fine di luglio, le conseguenze per la squadra sono imprevedibili e perciò pericolose: di fronte a scadenze non più rimandabili, anche un giocatore dichiarato« incedibile »come Vucinic rischierebbe di finire sul mercato.
BUDGET -Le notizie che usciranno dallo studio Ruperto condizioneranno anche le prossime mosse ordinarie della Roma. Daniele Pradè domani volerà a Milano per discutere le comproprietà, soprattutto quella di Motta con lUdinese, con le idee più chiare sul futuro e sulle disponibilità economiche. Il tempo stringe: entro venerdì è necessario laccordo, altrimenti si va alle buste. Ma cè unaltra urgenza: liscrizione al campionato e alla Champions League. Entro il 30 giugno devono essere pagati ai dipendenti - i calciatori e non solo - tre mesi di stipendio per essere in regola con i parametri Uefa, che consentono la partecipazione alle coppe europee. La Roma aspetta fino allultimo perché nei prossimi giorni conta di incassare la rata bimestrale (la terza delle sei del 2010) dei diritti televisivi