Romanisti: un popolo in azione

23/06/2010 alle 13:06.

RIVISTA ROMANISTA - “Noi andremo avanti e porteremo a termine il progetto, contro tutto e tutti”. Parola di Walter Campanile, qualche mese fa. Promessa mantenuta, oggi. Azionariato Popolare Roma ha preso definitivamente vita e ha indossato la sua nuova veste sotto il nome di My Roma. Così è stato finalmente tagliato il nastro di un’avventura che (si spera) durerà a lungo. Il 27 maggio si è tenuta l’Assemblea Costituente, durante la quale gli ottantatré (numero non casuale, come gli anni della Roma) partecipanti hanno approvato lo statuto redatto dopo mesi di lavoro, aspri cavilli legali e versioni provvisorie. Claudia Pandolfi, Marco Conidi, Valerio Mastrandrea: sono alcuni dei volti noti di provata fede giallorossa presenti il 27 maggio tra i partecipanti. Gabriele Campomasi, Pietro Clementi, Fulvio Pantalissi: solo tre nomi di persone comuni, presi a riprova del fatto che l’associazione tirata su da Campanile è nata anche grazie all’aiuto dei tifosi. Tutti. E così l’assemblea ha dato vita a un progetto lungimirante (in Italia).

Il giorno del primo vagito di My Roma erano anche presenti i rappresentanti dell’Amburgo, per raccontare la loro storia. Orme che My Roma vorrebbe seguire volentieri: “Sono partiti come noi e ora detengono il 100% della società”. E da questo punto di vista il documento programmatico presentato il giorno della Costituente parla chiaro. Risaltano agli occhi argomenti sensibili ancora sottotraccia nei mesi scorsi e definitivamente resi pubblici oggi. Su tutti l’obiettivo di partecipare al capitale sociale della Roma. Possibilità che Campanile, confessandosi a RR, ritiene più che concreta: “La partecipazione al capitale sociale andrà avanti negli anni, passo dopo passo, a seconda delle possibilità del momento”. E ora, chi vorrà, potrà sposare il progetto, compliando prima il modulo di adesione sul sito e poi versando la quota annuale.

Un altro punto interessante presente tra gli obiettivi del prossimo biennio è quello riguardante l’As Roma Privilege Card. “Se l’obiettivo è quello di fidelizzare il pubblico, cosa c’è di meglio dell’iscrizione a My Roma? Creiamo una vera collaborazione tra tifosi e società”. Durante la costituente non mancava la Supporters Direct (società che fiancheggia i trust dei tifosi intenzionati a intraprendere la via dell’azionariato popolare), rappresentata dal project manager Antonia Haegeman, che ha preso la parola e ha dato così la benedizione europea all’iniziativa di Campanile e compagni. Un movimento appena iniziato, dunque, ma con un punto di arrivo ambizioso. E se la Roma a dicembre si diceva “alla finestra” per bocca di Montali, proprio tramite RR, ora avrà l’interesse ad approcciarsi con la realtà di My Roma? In caso di novità (qualcosa si sta muovendo) questo mensile darà sicuramente spazio ad eventuali evoluzioni. Il giorno dopo la costituente, invece, le reazioni dei quotidiani hanno dimostrato come l’argomento azionariato non susciti particolare interesse. Fatta eccezione per Corriere dello Sport e Romanista.

Un’eco più ampia è stata data in alcune emittenti radiofoniche e sui siti specializzati. Difatti, si contavano sulla punta delle dita i giornalisti presenti al brindisi dopo la costituente. Poco male, secondo Campanile: “Ci siamo abituati, ci seguono solo quando serve lo scoop”. Secondo il fondatore del progetto il problema è sempre lo stesso: la cattiva informazione che viene fatta sull’argomento. “Etichettano la nostra iniziativa come falso azionariato popolare. Siamo patrocinati dalla Supporting Direct, la società che collabora con l’UEFA e che affianca le associazioni intenzionate a intraprendere il nostro cammino. Per questo, il nostro progetto è azionariato popolare doc”. Parola di Walter Campanile, anche questa.