CORSERA - Spetterà a Rosella Sensi in persona rompere gli indugi per sbloccare una trattativa, quella legata a Nicolas Burdisso, che rischia di diventare un prolungato braccio di ferro. Se davvero il presidente giallorosso intende accontentare Ranieri, dovrà convincere Massimo Moratti a ridurre le pretese economiche. «Dieci milioni? Fandonie».
Secondo la Roma, dunque, nel colloquio di ieri a Milano non ha parlato di cifre il manager Fernando Hidalgo, impegnato a discutere il ben più urgente (per lInter) rinnovo di Milito, che ha comunque ribadito al club nerazzurro la volontà dellargentino di restare nella capitale. La soluzione Roma è privilegiata rispetto al Manchester City, che di milioni sarebbe disposto a spenderne 14: «La nostra priorità è la Roma - ha detto Hidalgo - Le due società si incontreranno presto, ma per noi non sarebbe un problema tornare a Milano». Come dire, al di là della richiesta: «Ora tocca a voi». Il d.s. Pradè incontrerà Branca tra una settimana per capire i margini di apertura della controparte e, nel frattempo, lavora per evitare il rinnovo della comproprietà per Motta.
DallUdinese è arrivata una netta chiusura su Sanchez e Isla, mentre qualcosa si muove per Julio Baptista, al quale sono interessate Wolfsburg e Tottenham. Gli inglesi, soprattutto, sarebbero pronti a formulare unofferta vicina ai 5 milioni, comunque inferiore ai 7-8 che vorrebbero a Trigoria.
Oggi intanto sarà una giornata cruciale per il futuro di Compagnia Italpetroli e, di riflesso, anche della Roma. Nello studio del presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto si troveranno di fronte i legali di Rosella Sensi e Alessandro Profumo per conto di UniCredit, la banca che vanta un credito di 325 milioni di euro con Italpetroli. Il tentativo di conciliazione è stato sollecitato dai revisori della «Bdo», subentrata un anno fa a «PriceWaterHouse» per la certificazione del bilancio della holding dei Sensi, che recentemente ha contestato allistituto di credito lanatocismo: il calcolo degli interessi sugli interessi. Secondo la tesi dei legali della famiglia Sensi, il debito contratto sarebbe lievitato di circa 70 milioni.