IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - Esattamente cinque mesi fa Luca Toni debuttava con la maglia della Roma. Durante lamichevole con la Lodigiani, allo stadio Flaminio davanti a 12mila tifosi, il bomber arrivato dal Bayern Monaco indossò per la prima volta i colori giallorossi e la settimana dopo, il 9 gennaio, giocò per la prima volta allOlimpico contro il Chievo, dando un contributo sostanziale per la vittoria romanista. Sembrava linizio di un rapporto destinato a durare nel tempo, almeno un paio danni
Toni si è anche soffermato sul suo rapporto con Ranieri: «Un rapporto di stima reciproca, niente di più. Un normalissimo rapporto di lavoro tra un allenatore e un giocatore. Ranieri non è un il tipo di allenatore che instaura una pseudo-amicizia con i giocatori, è uno vecchio stampo che vuole che la squadra lo veda solo come quello preposto a fare delle scelte e allenare. Ha un grande pregio però, ed è quello di parlare sempre in maniera schietta e diretta». Luca ha un solo rammarico: quello di non essere andato via dalla Capitale con lo scudetto sul petto: «Il mio bilancio è sicuramente positivo. Sono stati sei mesi molto intensi, abbiamo giocato un calcio esaltante, avremmo meritato di vincere lo scudetto. Peccato, ci è mancato veramente poco. Non avessimo sbagliato la partita con la Samp, a questora saremmo campioni, ma non possiamo rimproverarci nulla. Perché non è da tutti fare 48 punti su 57 in 19 partite». Sul suo futuro Toni, infine, non si sbilancia: «Ho deciso di rimanere in Italia, anche se andrò a rimetterci a livello economico». La destinazione più probabile pare il Genoa, come ha confermato il presidente Preziosi: «Al 50% verrà da noi».