CORSPORT (P.TORRI) - Comproprietà, ultime ore. Il direttore sportivo romanista Daniele Pra dè ieri è volato a Milano per provare a trovare una soluzione per tutte le com proprietà che la Roma ha in piedi. Anche se poi, a pensarci bene, è soprattutto una quella preoccupa, diciamo così. Ed è quella relativa a Marco Motta il cui cartellino è di proprietà al cinquanta per cento di Roma e Udinese. Ieri cè stato un prolungato contatto con i dirigenti della società friulana. Un contatto che per certi versi è stato positivo, tanto è vero che ci è stato detto che laccordo con lUdinese sarebbe stato trovato per un rinnovo della compro prietà. Quindi, tutto risol to? Assolutamente no. Per ché per ratificarlo cè bi sogno anche di una terza firma, cioè quella del gio catore che con la Roma ha un contratto sino al 2012 e con i friulani per una sta gione in più, per un ingag gio netto allanno inferiore al mezzo milione di euro.
IL RIFIUTO - Il giocatore però ha detto no a qualsiasi soluzione lasciasse le cose come stanno. Del resto Motta sa bene che a Trigoria Claudio Ranieri di fatto lo ha bocciato e quindi sa che rimanere alla Roma per lui vorrebbe dire continuare a fare lo spettatore o quasi. Nello stesso tempo non ha nessuna intenzione di tornare a Udine da dove volle venire via a tutti i costi nel gennaio del 2009 proprio nelle ultime ore del mercato invernale. A questo punto Motta alle controparti ha fatto sapere chiaro e tondo che lui preferisce diventare di proprietà di un solo club, una decisione che a questo punto sembra affidata alle buste, per poi farsi cedere a qualche altra società. Stamattina tra Roma e Udinese è stato fissato un nuovo incontro per vedere se la notte ha portato consiglio, ma tutto fa ritenere che ormai i margini per evitare le buste siano davvero ridotti al lumicino. Si fanno svariati nomi di società interessate al giocatore, ma per ora tutto può essere definito solo unipotesi. Bisognerà aspettare le buste per capire poi il destino del giocatore. A posteriori, visto come stanno andando le cose, cè da dire che probabilmente sarebbe stato assai meglio chiudere la cessione di Motta al Manchester City. Era un affare praticamente fatto, il difensore sarebbe andato in Inghilterra con la formula del riscatto a una cifra già fissata, cifra che se il Manchester avesse poi versato, avrebbe fatto felici tutti, a cominciare da Roma e Udinese. Invece allepoca, quando ormai si era arrivati al momento delle firme, con il procuratore di Motta che era a Manchester pronto a chiudere, ci fu la scelta di tenere il giocatore a Trigoria e buonanotte ai suonatori.
ALTRI NOMI - Delle altre comproprietà che ha in piedi la Roma, cè da dire che sono state praticamente risolte tutte. Meno quella di Barusso con il Rimini. Ma solo perché è successo uno spiacevole episodio. Infatti quando Pradè stava discutendo con il presidente del Rimini, il segretario del club romagnolo ha avuto un malore che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Intanto auguri di cuore al segretario del Rimini, per Barusso si proverà oggi a risolvere la questione avendo come obiettivo quello di evitare le buste. Le altre comproprietà sono state tutte risolte. Erba, che questanno ha giocato con il Cesena, tornerà alla Roma, tutti gli altri no: per Massimo è stata rinnovata con lAversa, Marsili diventa un giocatore del Cosenza, Giacomini è del Rimini, Bianchi e Falco dellIsola Liri, Polverini della Pro Patria. Ovviamente la Roma da queste operazioni non ha incassato un euro, il lato positivo è quello di aver eliminato un po di spese, aspetto che in questo momento comunque fa piacere.