Roma, Motta diventa un intrigo

25/06/2010 alle 12:01.

CORSPORT (P.TORRI) - Comproprietà, ultime ore. Il di­rettore sportivo romanista Daniele Pra dè ieri è volato a Milano per provare a trovare una soluzione per tutte le com proprietà che la Roma ha in piedi. Anche se poi, a pensarci bene, è soprattutto una quella preoccupa, diciamo così. Ed è quella relativa a Marco Motta il cui cartellino è di proprietà al cinquanta per cento di Roma e Udinese. Ieri c’è stato un prolungato contatto con i dirigenti della società friulana. Un contatto che per certi versi è stato positivo, tanto è vero che ci è stato detto che l’accordo con l’Udinese sarebbe stato trovato per un rinnovo della compro prietà. Quindi, tutto risol to? Assolutamente no. Per ché per ratificarlo c’è bi sogno anche di una terza firma, cioè quella del gio catore che con la Roma ha un contratto sino al 2012 e con i friulani per una sta gione in più, per un ingag gio netto all’anno inferiore al mezzo milione di euro.

IL RIFIUTO - Il giocatore però ha detto no a qualsia­si soluzione lasciasse le co­se come stanno. Del resto Motta sa bene che a Trigo­ria Claudio Ranieri di fat­to lo ha bocciato e quindi sa che rimanere alla Roma per lui vorrebbe dire continuare a fare lo spettato­re o quasi. Nello stesso tempo non ha nessuna intenzione di tornare a Udine da dove volle venire via a tutti i costi nel gennaio del 2009 proprio nelle ultime ore del mercato invernale. A questo pun­to Motta alle controparti ha fatto sapere chiaro e tondo che lui preferisce diven­tare di proprietà di un solo club, una de­cisione che a questo punto sembra affi­data alle buste, per poi farsi cedere a qualche altra società. Stamattina tra Ro­ma e Udinese è stato fissato un nuovo in­contro per vedere se la notte ha portato consiglio, ma tutto fa ritenere che ormai i margini per evitare le buste siano dav­vero ridotti al lumicino. Si fanno svaria­ti nomi di società interessate al giocato­re, ma per ora tutto può essere definito solo un’ipotesi. Bisognerà aspettare le buste per capire poi il destino del gioca­tore. A posteriori, visto come stanno an­dando le cose, c’è da dire che probabil­mente sarebbe stato assai meglio chiu­dere la cessione di Motta al Manchester . Era un affare praticamente fatto, il difensore sarebbe andato in Inghilter­ra con la formula del riscatto a una cifra già fissata, cifra che se il Manchester avesse poi versato, avrebbe fatto felici tutti, a cominciare da Roma e Udinese. Invece all’epoca, quando ormai si era ar­rivati al momento delle firme, con il pro­curatore di Motta che era a Manchester pronto a chiudere, ci fu la scelta di tenere il giocatore a Trigo­ria e buonanotte ai suona­tori.

ALTRI NOMI - Delle altre comproprietà che ha in piedi la Roma, c’è da dire che sono state praticamen­te risolte tutte. Meno quel­la di Barusso con il Rimini. Ma solo perché è successo uno spiacevole episodio. Infatti quando Pradè stava discutendo con il presi­dente del Rimini, il segre­tario del club romagnolo ha avuto un malore che lo ha costretto al ricovero in ospedale. In­tanto auguri di cuore al segretario del Rimini, per Barusso si proverà oggi a ri­solvere la questione avendo come obiet­tivo quello di evitare le buste. Le altre comproprietà sono state tutte risolte. Er­ba, che quest’anno ha giocato con il Ce­sena, tornerà alla Roma, tutti gli altri no: per Massimo è stata rinnovata con l’Aversa, Marsili diventa un giocatore del Cosenza, Giacomini è del Rimini, Bianchi e Falco dell’Isola Liri, Polverini della Pro Patria. Ovviamente la Roma da queste operazioni non ha incassato un euro, il lato positivo è quello di aver eli­minato un po’ di spese, aspetto che in questo momento comunque fa piacere.