
CORSPORT (P. TORRI) - E segnalato tra Montecarlo, dove ha casa, e i luoghi più in della Costa Azzurra. Rilassato ma non troppo, soprattutto quando ha seguito davanti al televisore le partite della Francia, quella Francia della quale aveva sperato sino allultimo di far parte. E chissà che, se la sua speranza fosse stata esaudita, oggi quel capoccione (eufemismo) di Domenech forse vivrebbe un Mondiale meno fallimentare.
LARRIVO - Storia singolare quella del francese che nellestate del duemilaotto, la Roma acquistò dal Monaco per una cifra intorno ai dieci milioni e mezzo di euro. Era considerato uno degli emergenti del calcio transalpino, stessa generazione di Benzema e Ben Arfa, la novelle vague di un calcio che stava affannosamente cercando qualcuno che potesse perlomeno ridimensionare il fantasma di Zinedine Zidane. Per un anno e mezzo è stato molte ombre e poche luci, anche se queste luci erano di quelle intense che certificavano un talento naturale che davvero non si può discutere. Però i dubbi rimanevano per un carattere un po introverso e poco propenso al sorriso, una mancanza di continuità che sembrava cronica, un rapporto con Ranieri in cui i confronti accesi erano più numerosi dei colloqui sereni. Basta riandare con la memoria al gennaio scorso quando Menez sembrava uno di quei giocatori che potevano essere venduti o, nella migliore delle ipotesi, da mettere nella lista dei partenti in vista di questo mercato estivo.
IL FUTURO - Ora è cambiato tutto. Perché Menez dalla Roma e da Ranieri è considerato un giocatore assolutamente incedibile, cosa che potrebbe avvenire solo nel caso si presentasse un club con venticinque milioni di euro, cioè la cifra inserita nel contratto del giocatore che lo libera da qualsiasi vincolo contrattuale dopo due anni di Roma, quelli appunto già disputati dal giocatore cresciuto nelle banlieue parigine. In questo senso, a meno di clamorosi colpi di scena, la società giallorossa può stare tranquilla, ci sembra assai difficile che qualcuno bussi a Trigoria con una borsa contenente venticinque milioni per Menez (se mai dovesse succedere, comunque sarebbe accolto nella sala migliore, tè, pasticcini e tutto quello che potete immaginare).
Ranieri punta molto sul francese per la prossima stagione. Tra i due è stato chiarito tutto, ora Menez sente la fiducia della società, del tecnico e dei compagni, componenti fondamentali per accendere la fantasia di un ragazzo che ha bisogno di sentirsi importante per poter fare la differenza come è nelle sue possibilità. Certo a vedere oggi la rosa giallorossa, una maglia da titolare per il francese non sembra esserci, ma la Roma che dovrà giocare campionato, Champions League e coppa Italia, con tante settimane in cui gli impegni saranno tre in sette giorni, il ruolo di Menez potrà essere molto più attivo di quello che ha avuto nellultima.
La prossima per Menez dovrà essere la stagione in cui far cadere anche gli ultimi dubbi sulle sue qualità. Anche per la nazionale francese comincerà un nuovo ciclo con Laurent Blanc in panchina. Per Menez ci sono tutti gli stimoli per una grande stagione. La Roma ci conta.