Roma d'assalto, dopo Adriano ecco Burdisso

11/06/2010 alle 11:24.

GASPORT (A. CATAPANO) - Quanno a tordi e quanno a grilli, dice il proverbio romano. Da un eccesso all’altro. Dal last minute delle ultime estati all’anticipo fantozziano di questa tarda primavera. La Roma di ieri aspettava saldi di fine stagione e offerte dell’ultima ora: Lobont un anno fa, Menez e Baptista nel 2008, Cicinho nel 2007, Pizarro nel 2006, presi tutti nelle ultime due settimane di agosto. La Roma di oggi non ha aspettato nemmeno l’apertura ufficiale del mercato, è andata a mettere i prezzi ai banchi, per dire che si è presentata con largo anticipo all’appuntamento. Sicuramente prima delle sue competitors — Inter, Milan e Juventus — impegnate a cambiare allenatore.

«Adriano e Fabio Simplicio sono due campioni. Il nostro mercato è partito alla grandissima», ha detto raggiante Rosella Sensi ai microfoni di Centro Suono Sport. Quasi stupita, lei stessa, dell’inversione di tendenza. «Sono molto contenta di vedere i tifosi così felici, siamo circondati da grande entusiasmo». Anche se si può discutere sulla qualità dei tordi: Fabio Simplicio, quasi 31enne, è un ottimo giocatore, centrocampista versatile, ma un’alternativa a Pizarro o Perrotta, non un titolare. Adriano è una forza della natura, il talento non si discute, ma su fisico e tenuta psicologica al momento si può solo scommettere.

Il più è già fatto Il dato è questo, confermato dai rinnovi contrattuali di Cassetti e Taddei e dal riscatto di Nicolas Burdisso, che il procuratore Fernando Hidalgo annuncia in dirittura d’arrivo. «L’intesa economica con la Roma c’è (quadriennale da 2,5 milioni, ndr) — assicura —, non credo avremo problemi con l’Inter. Spero di definire l’accordo la prossima settimana».

Se, come pare, Ranieri potrà contare ancora sull’argentino, ci si potrà privare quasi a cuor leggero di Philippe Mexes, anche in virtù di un contratto che scade tra un anno (e lui infatti non ne vuole sentir parlare, liberandosi tra pochi mesi a parametro zero). Prima o poi bisognerà aprire il capitolo delle cessioni, più o meno dolorose, comunque necessarie a quadrare i conti. Per Doni si parla di uno scambio con il Milan (magari un difensore), per Baptista si spera in qualche scampolo di partita al Mondiale. Vucinic è quasi incedibile, ma nel quasi ci sta un’offerta super (35-40 milioni) da Inghilterra o Spagna, a quel punto la Roma non saprebbe resistere, per puntare successivamente su un giocatore alla Amauri. Fantasie nemmeno tanto affascinanti, per ora. Più vicini, sembrano, l’ingaggio di Bellini dall’Atalanta e i ritorni di Rosi e Guberti, mentre per Okaka si studia la formula di un nuovo prestito al Fulham. Tordi di piccole dimensioni.