Roma ’93. L’annata da favola che diventa Primavera

19/06/2010 alle 13:09.

GASPORT (L. CALABRESI) - Non lo ammetterà, ma in quei capelli biondi e quel modo di stare in campo, di toccare il pallone, gli sembra di rivedere suo figlio. Il paragone tra Amato Ciciretti e Daniele De Rossi è calzante: papà Alberto prova a girarci intorno, ma i due cominciano ad assomigliarsi sul serio

SBORNIA - La festa per lo scudetto è proseguita fino a notte fonda: gli Allievi campioni d’Italia, con coppa al seguito, sono rientrati a Trigoria subito dopo la partita. Sul pullman un coro unico: «I campioni dell’Italia siamo noi», ma anche l’appello ad Andrea Stramaccioni di non lasciare la Roma. Da ieri, tutti in vacanza: scuole chiuse, scudetto sul petto (tra poco, per qualcuno, anche tatuato) e arrivederci a fine luglio, dove ad attendere gran parte degli artefici di questo trionfo ci sarà Alberto . Che del collega-rivale Stramaccioni dice: «Ha fatto un grande lavoro, vincendo due scudetti in due categorie diverse in quattro anni. Il suo futuro è una scelta che spetta a lui, ma nessuno lo obbliga ad andare via».

AMARCORD - Per l’ottavo anno di fila, sarà lui a guidare la Primavera, ma quella che si presenterà aTrigoria non sarà una squadra qualsiasi: sarà la squadra dei migliori d’Italia. è in giro per l’Europa e non ha avuto modo di vedere le finali di Montepulciano. «Me le hanno raccontate — spiega —. Per me è stato come tornare al 1999, quando con Bencivenga vincemmo due scudetti. Peccato per i Giovanissimi e per Montella, ma arrivare in finale è già un grande successo. Per come intendo il settore giovanile, hanno vinto entrambe, così come tutti quelli che lavorano per la Roma: puntare sui ragazzi cresciuti nel territorio è stato sempre uno dei nostri punti di forza».

FESTA IN FAMIGLIA Quella dei non è l’unica dinastia di Trigoria, perché si è stappato lo champagne anche a casa Carboni. Fabrizio, capitano e leader della difesa degli Allievi, è il figlio di Mauro Carboni, tecnico che quest’anno ha guidato gli Allievi Fascia B alla vittoria del campionato. A Montepulciano, Fabrizio era stremato dalla fatica e dalla tensione: tutto è svanito in un attimo, il più bello. C’era da alzare una coppa e correre dai compagni di un sogno.