Pizza, porchetta e un "terzo tempo" da rugby

19/06/2010 alle 08:17.

IL ROMANISTA (V.META) - Finisce sotto un cielo trapunto di stelle la giornata (quasi) perfetta della meglio gioventù romanista. Un pomeriggio denso di emozioni trova il suo degno epilogo in un terzo tempo in salsa toscana, in cui il giallorosso occhieggia un po’ ovunque dalle divise di Allievi e Giovanissimi. Per una festa così, ci volevano uno scudetto e una sera azzurra d’estate.

Quelli di Amato Ciciretti parlano di una gioia difficile da contenere, che ti impedisce di stare fermo. Forse è per questo che "Cicero" non fa altro che aggirarsi fra i compagni armato di un pallone e di una penna per raccogliere le firme di tutti i protagonisti. In sottofondo, l’improbabile colonna sonora di Eugenio Testacalda (una celebrità locale?), presto sostituita dalla più romanista "Vamos a la playa" nella versione dei Flaminio Maphia. Fra un piatto di pasta e una foto ricordo, c’è anche chi ha ancora voglia di giocare. Il richiamo del pallone è irresitibile, così ecco Allievi e Giovanissimi sfidarsi in un’estemporanea partitella a ranghi misti. Sui volti dei Top Gun boys la delusione non è ancora svanita del tutto, però le lacrime sono sparite. Un abbronzatissimo Vincenzo Montella fa la sua comparsa al buffet. Mancano poche ore al suo trentaquattresimo compleanno, i suoi ragazzi sono secondi in Italia. Quanto basta per sorridere. È il momento di dare testimonianza fotografica alla più bella delle serate, anche perché aspetta i primi post. «Valerio, vieni a farti una foto con noi!», dice a Verre un raggiante Gianluca Leonardi. «Ma co’ la pasta?», obietta il centrocampista. Alla fine però va a farsi immortalare, incurante del piatto che ha in mano. Un altro che non riesce a smettere di sorridere è Gianmarco Falasca (l’autore del gol che ha regalato alla Roma il torneo di Arco), protagonista di una gara che l’ha visto calarsi in trincea per ottanta minuti. Il suo sorriso appena accennato, ma che di tanto in tanto si allarga, la dice lunga sullo stato d’animo dominante. Una sorta di beatitudine che niente può scalfire. La notte del giorno più bello per la Roma scivola via fra due tiri a pallone e un brindisi a base di spumante e millefoglie. Prima delle 21, i Giovanissimi del Milan lasciano la festa: il loro viaggio di ritorno sarà lungo. La Roma invece non vuole perdersi neanche una briciola. Andrea Stramaccioni, per una volta privo del solito berretto d’ordinanaza, continua a stringere mani in giro. Mai visto il tecnico così raggiante. Il terzo tempo post scudetto termina intorno al- le 22.30, quando gli Allievi lasciano il campo alla spicciolata, ma ancora canticchiando "i campioni dell’Italia siamo noi". Mentre si avviano verso il pullman, le nuvole sopra Montepulciano si diradano. Anche le stelle vogliono vedere quant’è bella la Roma dei ragazzi.