IL ROMANISTA (G.PIACENTINI) - «IO NON me ne vado». Negli ultimi tempi non fa altro che ripetere questo ritornello, Philippe Mexes. Lui si sente romano e romanista, e le lacrime dopo la sconfitta contro la Sampdoria sono il gesto che meglio di tanti altri ha certificato questo suo amore verso i colori giallorossi. Ma Mexes è anche un professionista, e uno dei migliori difensori in circolazione: sicuramente nel campionato
Quella appena conclusa per lui è stata una stagione complicata. Aveva detto in ritiro a Riscone di Brunico di sentirsi pronto a prendere per mano la squadra, che ormai si sentiva leader. Il campo ha dimostrato il contrario e dopo larrivo di Burdisso e di Ranieri si è ritrovato in panchina: il rendimento di Juan e dellargentino, qualche infortunio di troppo e qualche episodio sfortunato hanno fatto il resto. Oggi Philippe non è un titolare della Roma, e per questo difficilmente prolungherà il contratto in scadenza nel 2011: proprio questa difficoltà potrebbe costringere la Roma a privarsi subito di lui. Meglio monetizzare ora, e utilizzare i milioni di euro incassati per risistemare la difesa, che perderlo il prossimo anno a parametro zero. Ieri scadeva il termine per le squadre per usufruire della clausola che avrebbe liberato Phil, da oggi chiunque lo voglia dovrà trattare con la Roma.