
IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - «Sì, Daniele De Rossi sarebbe un vero All Black». I tifosi della Roma lo sanno da anni, perché Daniele incarna tutte le caratteristiche dei rugbysti neozelandesi: classe, forza, spirito combattivo, incapacità di arrendersi. Adesso lo certifica uno che All Black lo è davvero: Conrad Smith, 29 anni, tre quarti di livello mondiale, una sorta di eroe in patria, attesissimo al Mondiale che si disputerà proprio in Nuova Zelanda il prossimo anno.
Oggi vedrai la partita con la Nuova Zelanda?
Certo, sono un appassionato di calcio. Per noi sarà dura, lItalia è di un altro pianeta.
Con la Slovacchia non siete andati male.
No, assolutamente. Per noi è già tanto essere al Mondiale, figuriamoci giocare bene. Alla vigilia della partenza del Sudafrica ho detto che avremmo fatto uno, massimo due punti nel girone. E siamo già a metà del lavoro
(ride, ndr). Un altro pareggio o, addirittura una vittoria, sarebbe qualcosa di incredibile.
Chi sono i tuoi giocatori preferiti negli All Whites?
I miei "kiwi" del cuore (così vengono chiamati tutti gli sportivi neozelandesi di qualsiasi sport, ndr) sono Tim Brown, centrocampista, e Shane Smeltz, attaccante.
E il giocatore che preferisci in assoluto?
Steven Gerrard, sono un suo grande fan. Daniele De Rossi è su quel livello, siete fortunati ad averlo nella Roma.
Lui è un appassionato di rugby, è andato anche a vedere il Sei Nazioni.
È un intenditore allora...
Sei anche un tifoso del Liverpool.
Sì, vedo spesso le partite della Premier League e i reds sono la squadra che mi affascina di più. La mia vera squadra del cuore è il Phoenix, che gioca nella serie A neozelandese e australiana. Certo, loro non sono famosi come il Liverpool.
Tu hai anche giocato a calcio.
Sì, dai 6 ai 10 anni. In quel periodo ho provato parecchi sport, poi però ho deciso di dedicarmi solo al rugby. Ma ho continuato ad essere appassionato di calcio, anche se non è una cosa molto comune tra noi rugbysti.
Il campionato italiano lo guardi?
Ogni tanto, così come la Liga. Mi piace tenermi aggiornato, anche se vivo a Wellington, dallaltra parte del mondo.
Un pronostico per oggi?
No, meglio di no (ride ancora, ndr). Però posso dire che noi zelandesi non molliamo mai.