Lippi si scusa: "Responsabilità soltanto mie"

25/06/2010 alle 10:28.

IL ROMANISTA - «MI PRENDO tutte le responsabilità. Io ho ritenuto che questa squadra potesse fare determinate cose e non l’ho preparata a dovere, questo è evidente e tutto mi sarei aspettato tranne che l’Italia giocasse così il primo tempo, lasciamo perdere il secondo». Lippi recita il mea culpa. Fine della corsa. La seconda gestione dell’allenatore toscano finisce nella maniera più ingloriosa. Presi a schiaffi dalla Slovacchia, dopo due pareggi, di cui uno scandaloso con la Nuova Zelanda. Quando un giornalista ugandese gli chiede se si sia pentito del suo ritorno in azzurro e della mancata convocazione di Totti, Lippi quasi lo schernisce: «No, no. Io sono tornato con entusiasmo. Forse i miei motivi non sono arrivati chiari in Uganda. Forse nemmeno i motivi per la scelta di non aver portato Totti sono arrivati. Ero convintissimo che potessimo fare diversamente. E mi dispiace enormemente».

Fine della corsa. La seconda gestione dell’allenatore toscano finisce nella maniera più ingloriosa. Presi a schiaffi dalla Slovacchia, dopo due pareggi, di cui uno scandaloso con la Nuova Zelanda. Quando un giornalista ugandese gli chiede se si sia pentito del suo ritorno in azzurro e della mancata convocazione di , Lippi quasi lo schernisce: «No, no. Io sono tornato con entusiasmo. Forse i miei motivi non sono arrivati chiari in Uganda. Forse nemmeno i motivi per la scelta di non aver portato sono arrivati. Ero convintissimo che potessimo fare diversamente. E mi dispiace enormemente».

Il tecnico viareggino non si aspettava il bis Mondiale. Ma quantomeno di non dover abdicare così rapidamente. E poi in questo modo... «Se una squadra va in campo, e per un’ora e un quarto e gioca così, la responsabilità è di chi l’ha preparata e l’ha messa in campo. Il problema è stato soprattutto psicologico, non sono riuscito a preparare la squadra per una partita così importante. Mi dispiace lasciare in questo modo, tutto pensavo tranne che questo. Non pensavo di rivincere il Mondiale, ma fare qualcosa di più sì. Mi assumo tutte le responsabilità di tutte le scelte che ho fatto. In bocca al lupo al mio successore (Cesare Prandelli, ndr) e grazie a tutti per questi anni in parte fantastici e in parte meno. Risollevarsi? Auguro a Prandelli di farlo nel più breve tempo possibile».

L’ormai ex selezionatore azzurro prova a tenere un profilo basso. Si scusa. Con tutti. È consapevole che i processi sono appena all’inizio. «Figurarsi se non sono abituato ai processi. Li facevate prima, è

giusto farli adesso dopo questa partita, ma io mi sono già autocondannato»
, ammette un po’ stizzito.

Lippi ha poi un ultimo scatto d’orgoglio: «Non è un momento molto brillante per il calcio italiano, ma il livello del calcio italiano non è quello di stasera». Lippi risponde così a Buffon, che poco prima aveva commentato: «Non c’era qualcuno che poteva darci qualcosa in più in fase creativa. Il panorama del calcio italiano è questo».

Adesso Lippi staccherà la spina. Un mese di riposo, poi l’ex ct valuterà il suo futuro. Non si aspettava un’uscita così infelice dal portone azzurro. Se e quando rientrerà nel calcio italiano, non sarà più da selezionatore campione del mondo.