Le strategie societarie

04/06/2010 alle 11:40.

CORSPORT (P.TORRI) - E’ come un deja- vu, solo che nel frattempo è passato un altro anno e i problemi sono ancora tutti lì, irri solti. Attori protagonisti Unicredit e Italpetroli, la banca nel ruolo di credi trice che cerca di farsi pagare, la so cietà madre della fa miglia Sensi, proprie taria della Roma, in quello di debitore di circa 325 milioni di eu­ro ( più un centinaio nei confronti di Monte dei Paschi di Siena).

Special guest Bdo, so­cietà di certificazione del bilancio, sindaci della stessa Ital­petroli, sindaco nel senso di Gianni Alemanno, primo cittadino della Capi­tale, avvocati, arbitri (e qui Collina non c’entra nulla). Ci risiamo, insom­ma in una specie di telenovela che sembra non voler mai finire. Tutto è (ri)cominciato nel pomeriggio di mar­tedì scorso, quando un lancio d’agen­zia di Mf-Down Jones anticipava quel­lo che ieri è stato pubblicato su alcu­ni quotidiani, esattamente 24 ore pri­ma dell’attesissimo arbitrato che sta­mattina, in un luogo che i diretti inte­ressati hanno detto che non rivelereb­bero « neppure sotto tortura », comin­cerà un iter che potrebbe durare qual­che mese.

L’INTERVISTA - Indi­screzioni che ieri han­no scatenato la reazio­ne del presidente della Roma, dottoressa Ro­sella Sensi, con un co­municato di smentita durissimo, ma anche con le anticipazioni di un’intervista rilasciata al settimanale Panorama. E comin­ciamo proprio da quest’ultima. Nella quale ha parlato dell’intenzione di continuare il lavoro portato avanti dal papà, ha ribadito il no alla cessione di ( «L’offerta per il giocatore è già arrivata, abbiamo risposto no» ), si è detta fiduciosa sul recupero di Adriano, ma dove, soprattutto, ha aperto la porta a una possibile cessio­ne.

Rispondendo a una domanda sui debiti di Italpetroli, la dottoressa Sen­si ha detto: «Il giorno in cui si presen­terà qualcuno, non avremo problemi a fare un passa indietro, anche se a ma­lincuore » .

COMUNICATO - Un’apertura che, al contrario non c’è stata nel comunica­to emesso dal gruppo Italpetroli nel primo pomeriggio in risposta alle no­tizie apparse ieri su alcuni quotidiani: «Tali pseudo notizie non ci sorpren­dono ma ci indignano, poiché ancora una volta non si è esitato ad aggredi­re e denigrare un gruppo di imprese sane, nonché una società sportiva, co­me l’As Roma, che gode di ottima sa­lute, senza alcun rispetto per la pas­sione di milioni di tifosi. E’ del tutto destituita da fondamento la notizia secondo la quale il collegio sindacale e la società di revisione Bdo avrebbe­ro comunicato a Italpetroli l’intenzio­ne di non firmare o non certificare il bilancio 2009» .

L’ARBITRATO - Ma torniamo all’arbi­trato che in sé secondo le indiscrezio­ni venute alla luce nelle ultime ore, non sarebbe il punto principale della vicenda. Perché Unicredit in questi ultimi mesi avrebbe lavorato a un’ipo­tesi d’accordo diversa che, secondo la banca diretta da Alessandro Profumo, potrebbe consentire un’uscita digni­tosa a tutti, a partire da Italpetroli. Il tutto supportato da un’altra indiscre­zione, cioè che il Colle­gio dei Sindaci e la so­cietà di certificazione Bdo, che ha preso il po­sto della Pricewater­housecooper

che dodi­ci mesi fa certificò il bilancio di Italpetroli con riserva, non avreb­bero ancora certificato il bilancio 2009 (la scadenza è il mese di giugno, se così non fosse i libri con­tabili di Italpetroli non potrebbero che finire in tribunale con tutte le con­seguenze che potete immaginare).

L’IPOTESI - Anche Unicredit preferi­rebbe che questo non avvenisse, se non altro per non vedere ridimensio­nate le valutazioni degli asset di Ital­petroli. E allora stamattina i rappre­sentanti della banca dovrebbero pro­porre alla controparte la possibilità di uscire da questa situazione, in man­canza ovviamente del cash per onora­re il debito (ricordiamo che il piano di rientro del debito scadrà il prossi­mo 31 dicembre). Dunque: azzera­mento del debito in cambio della di­sponibilità totale dei principali asset del gruppo, a cominciare dalla Roma, per la quale già da qualche tempo circola più di un nome come possibi­le acquirente.

IL SINDACO - Per chiudere il racconto della giornata di ieri, non certo di que­sta vicenda, c’è stata anche una di­chiarazione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: «Il nostro invito è quello di utilizzare la pausa tra i due campionati per fare in modo possa af­facciarsi al prossimo campionato con le spalle coperte dal punto di vista fi­nanziario e con una situazione econo­mica più solida possibile ». Pure noi.

E’ ormai più di un anno me­si che la fa miglia Sensi e Unicredit si confrontano in maniera serrata. L’istituto bancario, infatti, non solo è detentore del 49% delle azioni di Italpetroli, ma vanta anche gran parte del debito che grava sul grup­po facente capo alla famiglia Sensi. E’ proprio sulla necessità di rientra­re dal debito che si stanno giocando i destini di Italpetroli e della Roma. Rivivia­mo le principali tappe del confronto tra Uni­credit e la dirigenza di Italpetroli.

28 maggio 2009- Ro­sella, Silvia e Maria Cristina Sensi, accom­pagnate dal legale di famiglia Gianroberto Di Giovanni, vengono convocate dal dottor Paolo Fiorentino, numero due di Unicre­dit. La banca nella sostanza chiede garanzie per il rientro dal debito do­po il mancato pagamento della pri­ma rata prevista (circa 130 milioni di euro). E’ una sorta di ultimatum da parte dell’istituto creditizio.

30 maggio 2009 - La mossa della famiglia Sensi non si fa attendere: con un comunicato ufficiale Italpe­troli rende noto di « aver avviato contatti con Mediobanca» e «di vo­lersi avvalere della stes sa per stu­diare le migliori modalità per gesti­re l’attuale situazione debitoria nei confronti del bancario».

27 luglio 2009 - Rosella Sensi in­contra il Sottosegretario alla Presi­denza del Consiglio Gianni Letta, uomo vicino al Presidente del Consi­glio Silvio Berlusconi, alla ricerca di una mediazione politica.

16 settembre 2009 - Passo pesan­te di Unicredit che con un duplice atto depositato presso i tribunali di Grosseto e Civitavecchia pignora due alberghi di proprietà della fa­miglia Sensi, il Filippo II all’Argen­tario e il Sunbay Park Hotel a Civi­tavecchia.

3 novembre 2009 ­ L’avvocato Roberto Cappelli, consigliere di Italpetroli e rappre­sentante di Unicredit nella holding della fa­miglia Sensi si dimet­te dalla carica di con­sigliere. Le dimissioni di Cappelli fanno par­te della strategia messa in atto da Unicredit e preannuncia altre azio­ni da parte dell’istituto di Piazza Cordusio nei confronti di Italpetroli.

4 novembre 2009 - Attraverso una nota diffusa da Adnkronos il gruppo Italpetroli fa sapere di voler «dimo­strare presto che i pignoramenti dei due alberghi sono frutto di un’azione tanto illegittima quanto abusiva» .

18 novembre 2009 - Unicredit in tribuna le il gruppo Italpetroli per ottenere la nullità o l’annullamento del bilancio 2008 della holding della famiglia Sensi.

19 novembre 2009 - Con una con­ferenza stampa Rosella Sensi passa al contrattacco. « Italpetroli non è sull’orlo del fal limento, è ingiustifi­ l’atto di impu gnare il bilancio » .

20 novembre 2009 - Rosella Sensi ribadisce radiofonicamente i con­cetti espressi il giorno precedente in conferenza stampa. « Non siamo un gruppo in liquidazione, la Roma è una società sana e solida » . Intanto secondo l’agenzia Adnkronos sareb­bero stati respinti dal Tribunale di Roma sette richieste di decreto in­giuntivo fatte dall’istituto bancario.

21 novembre 2009 - Scende in campo, in via riservata, anche il sin­daco Alemanno che cerca di far se­dere a un tavolo le due parti. Sem­pre attraverso Adnkronos si rende noto che « in base agli accordi con Unicredit i debiti Italpetro li non so­no esigibili sino al primo gennaio 2011 » . Inoltre viene ufficializzato che tutti e tredici i decreti ingiunti­vi di Unicredit sono stati respinti dal Tribunale di Roma.

23 novembre 2009 - In Campido­glio si tiene l’incontro tra i rappre­sentanti di Italpetroli e Unicredit. Al tavolo siedono il sindaco di Roma Gianni Alemanno, promotore del­l’incontro tra le parti, Rosella Sensi, Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, Maurizio Cereda, diretto­re generale di Mediobanca e Pippo Marra, rappresentante di Adnkro­nos e consigliere d’amministrazione della Roma. L’incontro a cinque pe­rò si conclude con un nulla di fatto ammesso dallo stesso Alemanno che parla di «clima gelido» .

30 maggio 2010 - La Sensi a di­stanza di meno di un anno incontra per la seconda volta Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.