
IL ROMANISTA (D.GALLI) - Se in questi giorni vi capiterà di incontrare Pizarro, chiedetegli chi è Carlos Caszely. In Cile ha fatto la storia del calcio. Per i tifosi del Colo Colo, è qualcosa di più: con 151 gol in 288 presenze, e cinque Coppe Libertadores, è una leggenda. Aggiungeteci che è stato un fermo oppositore della dittatura di Pinochet, e capirete perché quando parla Caszely il Cile si ferma ad ascoltarlo.
Alla Roma non resta altro che stare alla finestra, confidando in una giornata no. Di entrambi? Almeno di Isla, perché Sanchez non è un obiettivo realisticamente possibile al momento. LUdinese pretende la luna e la Roma, prima di pensare al mercato in entrata (fatto salvo Burdisso), deve cedere qualche pedina. Uno su tutti: Baptista. Nella sua ultima uscita pubblica dal Sudafrica, il brasiliano ha detto di non gradire lutilizzo che fa di lui Ranieri. A Isla ci si può arrivare, dunque, solo attraverso una complessa operazione. Cerchiamo di capire come. Martedì o mercoledì, la Roma si incontrerà con lUdinese per sciogliere il nodo-Motta, in comproprietà con i bianconeri e per il quale si sta facendo strada anche lipotesi di un rinnovo della compartecipazione. È facile immaginare, però, come in quella occasione Pradè ne approfitterà per discutere anche di Isla. Magari, la Roma potrebbe rinunciare alla metà di Motta in favore dellUdinese per avere, in cambio, uno sconto sui 10 milioni che potrebbe costare Isla. A quel punto, lesterno cileno si potrebbe prendere con una contropartita tecnica più un conguaglio economico, divenuto così non eccessivo. Dopo venerdì, quando alle 19 andranno risolte o rinnovate le comproprietà, la Roma disporrà di un piccolo gruzzoletto aggiuntivo. Bisogna aspettare. E pregare che Isla non si scateni pure contro la Svizzera.