I tabloid massacrano Capello «Ma io non me ne vado»

29/06/2010 alle 06:15.

IL ROMANISTA (P.BRUNI) - «Voglio rimanere Ct dell’Inghilterra, a questo punto è la federazione che deve decidere. Ho parlato stamattina con i vertici della F.A., ho spiegato le mie intenzioni e loro si sono presi un paio di settimane per decidere». Fabio Capello è con le spalle al muro. L’eliminazione patita con la Germania oltre ad aver annichilito un’intera nazione ha lasciato strascichi pesanti.

Suggestiva l’ipotesi che indica lo “spice boy” David Beckham come valido successore. La sua quota paga cinquanta volte la posta giocata. Il “Mirror Sport” la butta sul venale e umilia il Ct: «Un allenatore che guadagna 6 milioni di sterline l’anno ma che non vale un penny» e «la cui arroganza è costata all’Inghilterra la faccia». In tante polemiche, insulti e invettive, c’è pure chi lo difende e se Matt Lawton, sul “Daily Mail”, si dice convinto che ora più che mai al calcio inglese serva Capello, la stragrande maggioranza dei lettori sul sito online del “Times” si scaglia contro i giocatori, accusati di essere dei «bambini viziati e delle primedonne strapagate e dall’ego smisurato». L’immagine che però colpisce di più è quella scelta dal “Guardian”. Sul quotidiano di riferimento dei laburisti, campeggia il faccione all’insù di Wayne Rooney, probabilmente la vera delusione del mondiale sudafricano e finito nella “top- five” dei motivi del fallimento anglosassone insieme all’intransigenza tattica dell’ex tecnico della Roma, alle sue scelte, alla fragilità difensiva, agli infortuni, allo sexgate di John Terry e ala massacrante stagione in Premiership. In tutto questo marasma mediatico Capello non può far altro che tenere un profilo basso e attaccarsi al gol non visto dal guardalinee Espinosa per salvare capra (la panchina dei leoni inglesi) e cavoli (il grosso ingaggio percepito). Al momento una cosa è certa, senza una buonuscita, il prode don Fabio difficilmente si muoverà dalla “perfida Albione”.