
IL ROMANISTA (P.BRUNI) - No alla tessera del tifoso. I gruppi della Curva Sud si compattano, muovendosi verso quella che definiscono unimposizione bulgara. Critici e intransigenti, ieri pomeriggio, si sono ritrovati, in molti, di fronte al Roma Store di via Appia Nuova per una raccolta di protesta che sperano possa essere desempio anche per le altre tifoserie dItalia. Composti e disciplinati ma con il desiderio di p
fronte al Roma Store di via Appia Nuova per una raccolta di protesta che sperano possa essere desempio anche per le altre tifoserie dItalia. Composti e disciplinati ma con il desiderio di poter gestire a proprio piacimento una fede che non deve conoscere la carta bollata.
Il meccanismo? Semplice. Chi è in possesso di un abbonamento della scorsa stagione, può riconsegnarlo fino al 12 luglio (tutti i giorni dalle 16 alle 19), lasciare le generalità, essere inserito in una lista e, di conseguenza, quando inizierà il campionato e la Roma giocherà in casa, avere la garanzia di poter acquistare, di volta in volta, il tagliando per la partita. Lobiettivo è di dimostrare a chi gestisce, arbitrariamente, il calcio che questa privilege card sia esclusivamente un mezzo per allontanare tanti appassionati dagli stadi e che la sua creazione debba coincidere, esattamente, con il pensionamento. Più che anticipato. Immediato. Secondo gli organizzatori, il passa parola degli ultimi giorni, ha dato grandissimo impulso alliniziativa. I primi dati di afflusso (e parliamo di quattro ore scarse) sono stati piuttosto incoraggianti. Circa trecento persone, si sono presentate con la fotocopia del tesserino plastificato e hanno rivendicato lo status di tifosi liberi.